Mal d’America

A cinquant’anni dall’assassinio di Martin Luther King, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli si sofferma per riflettere sul suo lascito e tracciare possibili collegamenti con il presente.

Pastore protestante, King diventò leader nella lotta dei diritti civili da outsider della politica, cogliendo un malcontento viscerale che le istituzioni non avevano compreso, e riuscendo nell’impresa di incanalarlo in un grande movimento non violento che trascese colori della pelle e religione.

A cicli, figure estranee alla politica entrano nel dibattito pubblico assumendo una posizione preminente: la loro estraneità gli garantisce una sensibilità diversa e un contatto con il mondo che il politico di professione non ha mai avuto, ha perso, o fatica ad avere, rendogli possibile comprendere ciò che si muove negli strati profondi del paese.

“Mal d’America – Il riscatto di chi non ha voce” si propone di analizzare questo aspetto, discutendo la capacità di penetrazione nel dibattito pubblico e nella vita politica degli “impolitici”, prendendo ad esempio Martin Luther King, Donald Trump ed altri. Oltre la cronaca e l’attualità, in cerca di schemi ricorrenti nella storia della democrazia statunitense.

Il dibattito sarà moderato da David BidussaFondazione Giangiacomo Feltrinelli. Parteciperanno Bruno Cartosio, professore ordinario di Studi dell’America del Nord all’ Università degli Studi di Bergamo, e Fabrizio Tonello, docente di scienze politiche al Visit Università di Padova, dove tiene un corso sul sistema politico degli Stati Uniti e uno sulla politica estera americana dalle origini ad oggi.

L’appuntamento si inserisce in “Accadde oggi. Documenti per la nostra storia”, ciclo di incontri di BookLab, la community del libro e della lettura, individua le date più significative della nostra memoria collettiva e propone una riflessione sulle fratture della storia.

L’identità del patrimonio della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli è emersa in quasi settant’anni di attività in cui la documentazione è stata reperita fuori dai circuiti ufficiali della trasmissione della memoria e della narrazione dominante, con una spiccata attenzione ai protagonisti e ai movimenti che hanno lottato per il riscatto degli ultimi rivendicando i diritti fondamentali: giustizia, lavoro, istruzione, eguaglianza, libertà. sociale imposta in nome della conservazione dell’ordine.