Negli anni della II Guerra Mondiale, la Svizzera rappresenta per gli abitanti del Nord Italia, e moltissimo per i Milanesi, il modo per potersi salvare dalle persecuzioni razziali fasciste. Tanti i racconti di coloro che riescono a salvarsi, accolti oltre il confine italiano, e altrettanti i racconti di coloro che verranno respinti dalla Svizzera stessa. Tra queste storie basti pensare a quella di Liliana Segre e di suo padre Alberto, che, respinti, finiranno ad Auschwitz. Con questa mostra si vogliono portare a Milano le storie di un gruppo di sopravvissuti svizzeri, raccontate attraverso ritratti fotografici e testi, testimonianze, spiegazioni, che riportano luci ed ombre di uno Stato che vuole elaborare la propria Memoria.
In collaborazione con Consolato di Svizzera a Milano