Cultura
Creatività e meditazione. I segni dell’alfabeto ebraico

Intervista a Raffaella Procaccia, autrice di un libro-gioco per avvicinarsi alla meditazione

Le lettere ebraiche hanno un potere creativo. Anzi, rappresentano e raccontano la creazione. Anche, non solo, certo. Ma il loro potere creativo è intrinseco. Che scoperta, direte, tutte le lettere hanno un potere creativo, dal momento che servono per comporre parole, quindi frasi, discorsi, saggi, romanzi, poesie… No. No, perché in questo caso le lettere sono simboli riconducibili a immagini che a loro volto racchiudono specifici significati. Anche numerici, peraltro, come racconta bene la ghematrià. Ma qui ci fermiamo alla kabbalah, scienza dell’interpretazione che apre le porte alla mistica ebraica, e alla sua interpretazione di  perché e come Dio abbia creato il mondo con le 22 lettere dell’alfabeto ebraico.

Il viaggio è tortuoso e richiederebbe la consulenza di rabbini e kabbalisti, ma c’è chi sta studiando a fondo l’argomento e lo ha tradotto in un libro. Ancora prima, in espressione artistica e meditazione profonda. Si tratta di Raffaella Procaccia, autrice del libro I segni della creazione, in uscita il 15 novembre per l’editore Psiche2, pittrice e studiosa di kabbalah con una lunga esperienza nello yoga e nella meditazione. Un libro che è anche un gioco: si compone di 22 carte, una per ogni lettera dell’alfabeto, cui corrisponde un’evocazione poetica, pensata come stimolo per la crescita personale.

“Ho cominciato a dipingere le lettere e ad abbinare a ognuna un’evocazione poetica. Poi mi sono resa conto che quest’ultima era di difficile comprensione, così ho sentito il bisogno di spiegarle. A poco a poco è venuto fuori un libro, con l’intenzione di usare queste carte nella meditazione cabalistica”, spiega Raffaella Procaccia.

Come funziona questo libro?
“Ci sono vari livelli di lettura. Il primo e il più semplice consiste nel pescare una carta e utilizzarla come ispirazione per la giornata, poi si può leggere la spiegazione e il relativo messaggio oppure soffermarsi semplicemente sui tre punti chiave di quella lettera. Si può anche proseguire nell’approfondimento, per esempio cercando le lettere che compongono il proprio nome come inizio di un percorso personale, approfondendo i diversi significati”:

E la meditazione kabbalistica?
“La meditazione consiste nel vocalizzare la lettera a occhi chiusi. In questo modo risuona nel corpo. Io suggerisco di visualizzarla e poi, a meditazione terminata, provare a dipingerla. Nei miei workshop lavoro così in un percorso che parte dalla visualizzazione, passa per un’attenzione al corpo, perché ogni lettera è anche associata a una o più parti dell’organismo e si conclude dipingendo, dando forma alla visualizzazione. Serve a intraprendere un percorso di autoguarigione spirituale e fisica“.

Quali sono i legami con la creazione?
“Le lettere dell’alfabeto ebraico sono le lettere della creazione. Ogni lettera è un codice simile a quello del Dna, dunque il loro utilizzo per capire il mondo diventa sempre più profondo studiando e utilizzando la meditazione come strumento creativo. Perché la creazione parte da un’idea ma poi deve diventare realtà. Esattamente come ogni nostro più piccolo gesto”.

 


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