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L’amicizia raccontata da Chaim Potok

Lettura e recensione del grande scrittore americano nelle parole di una liceale

Ghila Schreiber, studentessa del liceo linguistico alla scuola ebraica di Milano, ci scrive la recensione di due libri-culto di Haim Potok, Danny l’eletto e La scelta di Reuven. Una lettura interessante che proponiamo in questo spazio, aperto alla generazione Z (ragazzi aspiranti collaboratori, mandate le vostre proposte a info@joimag.it)

Ho letto due libri di Chaim Potok, uno tra i più prestigiosi narratori americani del secolo scorso, che a mio parere sono scritti in modo chiaro e scorrevole, ma che mi hanno fatto riflettere molto, per via dell’intensità e allo stesso tempo della semplicità con cui sono trattati gli argomenti. Danny l’eletto ed il suo sequel La scelta di Reuven, raccontano un’amicizia davvero speciale, nata nel bel mezzo di scuole di pensiero molto diverse , quasi avversarie, e mi ha estremamente colpito la sua costante evoluzione a pari passo con la crescita dei personaggi.

La storia inizia raccontata da Reuven, che illustra come durante la seconda guerra mondiale, le scuole ebraiche d’America volessero mostrare il proprio lato laico attraverso l’insegnamento di materie non strettamente legate all’ebraismo, senza far mancare niente alla cultura dei giovani ebrei . Proprio grazie a una di queste iniziative, l’organizzazione di tornei di softball (variante del baseball) tra le scuole, Reuven conosce Danny. Durante una di queste partite, Reuven viene colpito a un occhio dal suo avversario e portato d’urgenza in ospedale. Il loro rapporto comincia a consolidarsi dopo che Danny, triste e pentito di avergli fatto del male, lo va a trovare regolarmente, e i due quindicenni iniziano a parlare, conoscendosi pian piano. La scena della partita è descritta minuziosamente, ma oltrepassata essa, il racconto diventa più fluido, in modo abbastanza lento, che mi ha dato l’impressione siano ricordi che Reuven vuole evocare senza fretta, godendoseli tutti. Mi è piaciuto molto il linguaggio che usano per confrontarsi, confidandosi i loro pensieri, le loro opinioni ed aspirazioni, lasciando però alcune cose non dette, espresse solo con i gesti. Potok dipinge un quadro dettagliato del rapporto tra le correnti religiose di quell’epoca così importante, confrontando la famiglia di Reuven Malter, figlio di un rabbino ortodosso dall’opinione aperta, a quella di Danny Saunders, figlio del rabbino chassidico più importante di Brooklyn, immigrato a capo della sua comunità dalla Polonia.

I due ragazzi crescono e fanno esperienze che li aiutano a chiarirsi sempre di più chi vogliono diventare; Reuven incuriosito dallo studio del Talmud e dall’insegnamento, mentre Danny dallo studio della psicologia umana, sempre più affascinato da Freud. Mi ha colpito tantissimo anche la diversità del rapporto che hanno con i rispettivi padri, uno cosi pronto al dialogo, opposto all’altro che istruisce suo figlio praticando un silenzio pieno di dolore e sacrificio, interrotto solo durante lo studio della Torah. Due scuole di pensiero così diverse ma strettamente collegate, perché se le opinioni sono in totale contrapposizione, entrambe sono basate su principi etici e morali solidi, tra cui il rispetto. Reuven diventa parte integrante di Danny, e così viceversa. Crescendo, i ragazzi, ormai giovani uomini, prendono strade diverse, nonostante il legame resti unito; la vita li mette davanti a scelte importanti riguardanti l’amore e la propria identità spirituale, facendogli conoscere persone nuove ed enfatizzando ancora una volta la varietà dell’ebraismo.

Ho trovato queste pagine davvero interessanti sia dal punto di vista culturale, ma anche da quello psicologico riferito alla profondità dei personaggi e mi sento di consigliarlo davvero a chi vuole leggere un libro tranquillo, che fa riflettere e lascia tanto. Sono rimasta davvero colpita da questo autore e sono curiosa di conoscere altre delle sue opere.
Penso siano alcuni tra quei libri che si possono leggere a quasi tutte le età, sia per i giovani, perché mi è sembrato molto caratteristico il mondo adolescenziale iniziale di Danny e Reuven, ma anche per gli adulti, perché ogni fascia d’età percepisce sensazioni differenti e si rimane colpiti da particolari diversi.

Ghila Schreiber


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