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“Nellie Bly” , una storia a fumetti

Il ritratto di una donna dell’800 visto da una ragazza del 2021: la recensione del graphic novel di Luciana Cimino, disegnato da Sergio Algozzino

È il 1921 ed alla Columbia University la rivista della scuola intende pubblicare un numero monografico per celebrare il giornalismo americano; Miriam, giovane studentessa proveniente da una povera famiglia ebraica del Bronx, decide di trattare l’inchiesta della celebre Nellie Bly sul manicomio femminile del 1887, per sollevare attraverso il suo pezzo, il problema riguardante il numero limitato di donne alle quali è permesso accedere alla facoltà di giornalismo e far nascere un dibattito pubblico da una contestazione, proprio come la più ammirata giornalista donna dell’epoca! Bly infatti lei è stata tra le poche fortunate a poter studiare in quell’Unibersità e vuole dimostrare che tramite le parole si possono vincere i pregiudizi e le discriminazioni. 
Solo grazie alla sua testardaggine, Miriam riesce a farsi ricevere da Nellie Bly, che ormai vecchia e malata acconsente a ripescare i ricordi di tempi passati, ma a quanto pare altrettanto attuali. Nascono così una serie di incontri tra le due donne per ripercorrere le fasi giornalistiche della vita di Elisabeth Jane Cochran, colei che, sempre sotto pseudonimo, rivoluzionò l’intera società con le sue idee moderne ed anticonvenzionali.

Tutto cominciò quando la giovane e determinata Miss Cochran rispose in modo anonimo, sotto il nome di “Orfana Solitaria”, ad un articolo dal titolo What Girls Are Good For che invitava alquanto perentoriamente le giovani ad abbandonare l’idea di lavorare per guadagnarsi da vivere e di accontentarsi di passare dalla casa del padre a quella del marito, poiché le femministe non erano altro che “esseri disgustosi che pretendono di strappare all’uomo la prerogativa che egli ha ricevuto dal cielo”. Cochran, insieme a molti altri, contestò quest’idea e denunciò severamente la mancanza di opportunità per le donne. Al direttore George Madden, più illuminato del suo collaboratore, piacque il tono polemico della lettera ed invitò colei che si nascondeva dietro quest’anonimità, ad un incontro faccia a faccia, tramite un annuncio direttamente scritto sul giornale. Naturalmente la ragazza si presentò ed accettò con immenso piacere l’offerta di collaborazione con l’editoriale, portando avanti le sue idee sulla condizione della donna. Era quindi il momento di trovarsi uno pseudonimo e di condurre un’inchiesta! Insieme a Madden scelse “Nellie Bly” e con il passare del tempo conobbe meglio Wilson che al contrario di quanto aveva scritto, era meno reazionario e diventò il suo mentore. Si appassionò al giornalismo investigativo e scrisse più volte delle lavoratrici nelle fabbriche; nel 1884 intervistò Belva Ann Lockwood, la prima donna candidata alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti d’America e fece da corrispondente estera in Messico, denunciando le condizioni sociali del paese sotto il potere di Porfirio Díaz nel 1886. 


Costretta a tornare in patria, l’anno successivo Nellie Bly abbandonò la redazione del Dispatch e da Pittsburgh si trasferì a New York, dove venne assunta da Pulitzer presso il New York World. Arrivò quindi la grande fama, dopo che si finse pazza e si fece internare per dieci giorni nel maniconio femminile Blackwell’s Island appositamente per denunciarne i maltrattamenti da parte del personale e le condizioni invivibili. Le donne venivano percosse, costrette sedute in silenzio in panche di legno per tutto il giorno e se parlavano, le loro teste venivano immerse nell’acqua fredda, il cibo era rancido (…) lo definì “una trappola umana per topi. È facile entrare ma, una volta lì, è impossibile uscire.”L’articolo fece così scalpore che l’amministrazione cittadina stanziò un milione di dollari in più per la cura dei malati di mente. Nellie continuò a condurre indagini sotto copertura. Nel 1888 accettò la sfida di fare il giro del mondo in meno di 80 giorni, viaggio che fece da sola, indossando un nuovo abito comodo, armonioso e pudico che divenne presto una moda. Lo completò in 72 giorni, 6 ore, 11 minuti e 14 secondi, ricevendo le congratulazioni dallo stesso Jules Verne.
All’età di trentuno anni sposò un uomo d’affari molto più vecchio di lei e si dedicò alla gestione delle sue aziende e dei suoi operai ma, dopo essere finita sul lastrico a causa del truffatore Edward Gilman, a cui aveva affidato l’amministrazione delle sue finanze, tornò a scrivere per testate importanti. 
Si guadagnò anche il primato di prima corrispondente di guerra donna; dai fronti russo e serbo inviava i reportage, che venivano poi pubblicati in America. Negli ultimi anni della sua vita si occupò di chiunque avesse bisogno, tramite una rubrica in cui rispondeva ai problemi dei lettori e li aiutava a trovare delle soluzioni e continuò a fare la cronista ma, a causa del troppo lavoro, si ammalò di polmonite e morì il 27 gennaio 1922.

Nellie Bly stravolse l’idea della donna giornalista che se ne sta alla scrivania a scrivere rubriche di moda, giardinaggio e cucina e dimostrò al mondo le sue immense qualità di persona che, come racconta a Miriam, maturò presto per via della difficile infanzia e dell’esperienza dovuta al divorzio della madre. 
Si ribellò all’idea della dipendenza da un uomo nell’unico modo che conosceva: usando la sua voce, scrivendo tutto e solo ciò in cui credeva davvero.

Ho apprezzato molto l’espressività delle immagini che accompagnano questa storia, il modo in cui hanno enfatizzato momenti significativi. Per quanto mi riguarda, l’augurio e la speranza che David Randall scrive alla fine dell’introduzione di questo meraviglioso fumetto è stata esaudita: Nellie Bly rimarrà sempre tra le più grandi giornaliste di tutti i tempi e continuerà ad ispirare tantissimi giovani.
“Non ho mai scritto una parola che non provenisse dal mio cuore. E mai lo farò.” (Nellie Bly, poche settimane prima della sua scomparsa.)

Ghila Schreiber
studentessa del liceo della scuola ebraica di Milano

 

Luciana Cimino e Sergio Algozzino, Nellie Bly, Tunuè, 17 euro. Prefazione di David RandallNellie Bly: Amazon.it: Cimino, Luciana, Algozzino, Sergio: Libri


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