Voci
Rav Gershon Mendel Garelik, un ricordo personale

Storia e memoria del primo rabbino Habad di Milano

La famiglia Zippel, nel 1958 decise di prendere in mano la situazione: occorreva una nuova figura rabbinica a Milano, dove la popolazione ebraica cresceva, insieme alla richiesta conseguente di maggiori servizi. Così in accordo con il Rebbe Lubavitch M.M. Schneerson di New York, venne mandato in città un rabbino Chabad di origine russa, fresco di matrimonio: rav Gershon Mendel Garelik. Il ricordo del rabbino che ci ha appena lasciati nelle parole di Giacomo Michele Zippel.

Dopo gli anni della Shoà, l’Europa subì un violento depauperamento nei numeri della presenza ebraica al suo interno, ma anche della conservazione di tradizioni, scuole, insegnanti, rabbini, yeshivot nonché delle occasioni di accesso a tutta una serie di servizi specifici quali la kashrut, mikvaot , sinagoghe, asili e luoghi di incontro per ebrei.
Per quanto attive nella ricostruzione, le varie Comunità Ebraiche Italiane non potevano soddisfare la crescente domanda di servizi e il numero crescente di scampati alla Shoà, provenienti dall’Europa orientale, alcuni solo di passaggio per gli USA e Israele, oltre all’arrivo successivo di rifugiati dai paesi della mezza luna musulmana negli anni seguenti il 1956, portarono ad un incremento della popolazione ebraica e alla richiesta di maggiori servizi .

Nel 1958, su iniziativa combinata della famiglia Zippel a Milano e del Rebbe di Lubavitch M.M. Schneerson a New York, si decise di eleggere una nuova figura rabbinica Chabad a Milano, e all’uopo il Rebbe scelse un giovane di origine russa: rav Gershon Mendel Garelik appena sposato con la signora Bessie Posner. Rav Garelik e la Rebbetzin (attributo per la moglie di un rabbino) Garelik furono fra i primi “Shluchim”, inviati dal Rebbe in Europa e nel mondo, dopo di loro la shlichut si propago’ con oltre 5 mila inviati in giro per il globo. Le coppie inviate in missione hanno una parità valoriale assoluta, ciascun membro assolve nel proprio ambito le funzioni assegnate che sono principalmente quelle di propagare gli insegnamenti, i valori, le regole ortopratiche dell’ebraismo e la loro accessibilità, ed uno degli strumenti principali è l’esempio dato con il proprio comportamento quotidiano e secondo un principio ebraico, lo shaliach, l’emissario, rappresenta in toto il suo mandante: il Rebbe

Al suo arrivo a Milano , il primo compito che la coppia assolse fu quello di assumere la posizione di rabbino e rebbetzin presso la kehillà di Via Cellini, tempio di ebrei ashkenaziti in gran parte scampati alla shoà e di organizzare presso la propria abitazione delle lezioni per coloro che erano desiderosi di riavvicinarsi alla tradizione dopo la guerra. La prima occasione di festeggiamento festivo fu la seudat Purim.
Fu l’inizio di un lungo percorso tuttora in evoluzione. Poco dopo la loro venuta si evidenziò la necessità di ampliare il loro raggio d’azione e rav Moshe Lazar e rav Yeshua Hadad zzl” furono fatti approdare a Milano, il primo per ampliare il Talmud Torah, il secondo per occuparsi degli ebrei di origine egiziana e nord africana di recente immigrazione e desiderosi di recuperare le proprie tradizioni originarie. Si decise di organizzare dei campeggi estivi per i ragazzi più giovani, in Trentino, al lago di Porto Ceresio (VA), sulla costa romagnola e al mare. Senza dimenticare la creazione dapprima di un Talmud Torah in via Poerio e successivamente una scuola elementare vera e propria, con una frequenza, allora, di un centinaio di bambini. Rav e rebbetzin Garelik , attraverso la scuola, il Talmud Torah e ad una capillare presenza sul territorio riuscirono a contattare gran parte della popolazione ebraica di Milano anche oltre alle ristrette cerchie degli ambienti religiosi. Presenziarono a matrimoni, brit milà, bar mitzvà, eventi culturali, instaurando anche relazioni politiche, desiderosi di portare la conoscenza del mondo ebraico al di fuori dei perimetri comunitari.

In occasione di una disputa fra l’allora governo russo ed i Lubavitch di N.Y. circa la proprietà di testi ebraici antichi requisiti, Rav Garelik interpellò Giulio Andreotti affincè intercedesse presso l’allora Premier Michail Gorbaciov. Nel 1978 verso il finire dell’epoca di Breznev gli ebrei profughi dalla Russia furono fatti stazionare temporaneamente a Vienna e a Ladispoli. A Ladispoli il Rav organizzò un tempio oltre a vari servizi, grazie alla collaborazione di reb Boris Fridman membro russo della comunità di via Cellini. Rav Garelik promosse su indicazione del Rebbe, l’accensione in piazza delle candele di Hannukah in alcune citta italiane e fu per molti anni Av Bet Din, capo del tribunale rabbinico, la sua Hashgahà veniva riconosciuta in tutto il mondo. Pur non venendo mai meno ai suoi princìpi era spesso indulgente e comprensivo col prossimo, motivo per il quale era amato e rispettato anche dai non religiosi.
In tutte le loro attività, la Rebbetzin Bessie fu l’anima pratica sul territorio mentre il rav era l’ispiratore delle attività. Nel corso degli anni a loro si unirono altri emissari con compiti analoghi, tutti quanti sotto l’egida di Rav Garelik, “Morè deatarà” (in latino si direbbe primus inter pares), rappresentante in pectore del Rebbe e regolatore dei rapporti interni, fra i quali ricordiamo Rav Rodal tuttora attivo nel tempio Bet Shlomò, il compianto Rav Hezkia zl” a capo della comunità persiana, Rav Belinov, Rav Lipsker, lo scomparso di recente Rav Shaikevitz zl” Rosh Yeshivà del Beit Hatalmud e suo genero rav Vilshanski, responsabile del seminario per ragazze, Rav Igal Hazan direttore del Beteavon che si occupa dei pasti per indigenti e malati a Milano, rav Hazan a Roma, unitamente ad una schiera di figli e nuovi arrivati, attivi in tutta Italia, in particolare a Roma, Venezia, Verona e Trieste.

Rav Garelik è stato lungamente malato e ci ha lasciato questo Shabbat Rosh Hodesh Adar a New York.
Da diversi anni , al tempio Ohel Yaakov di via Cellini, da dove esercitava le sue funzioni, è stato prima aiutato e poi avvicendato dal genero rav Avraham Hazan, la moglie del quale ha continuato ad esercitare la funzione già della madre Rebbetzin Garelik, di Direttrice delle Scuole del “Merkos” , l’oganizzazione madre alla quale fanno capo tutte le loro attività.
Rav Garelik era un uomo romantico, innamorato e pieno di attenzioni per la moglie ed uno studioso immerso nella mistica e nella hasidut. La perdita per il movimento è grave, il rav inoltre era conosciuto in tutto il mondo ebraico per il suo rapporto molto stretto con il Rebbe, facendo spesso da tramite per coloro che volevano ricevere consiglio o comunicare con “l’Admor” Menchem Mendel Schneerson , capo del movimento Chabad. La moglie, Bessie Posner ha deciso dopo la sepoltura a Gerusalemme e la “Shivà” a N.Y. di stabilirsi definitivamente a Milano.

La sua memoria sia di benedizione.
T.N.Z.B. H
Giacomo Michele Zippel


1 Commento:


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.