Cultura
2 giugno 1946, nasce la Repubblica: la storia di Nadia Gallico Spano

Dalla Resistenza all’occupazione nazista in Francia all’elezione nell’Assemblea Costituente in Italia

Giorno e mese di nascita: 2 giugno. Difficile che non salti all’occhio, anche a chi crede che le date siano solo coincidenze. Nadia Gallico cresce a Tunisi, in una famiglia di ebrei italiani presente nel paese fin dalla metà dell’Ottocento, parte della comunità dei “Grana”, il cui viaggio è iniziato alcuni secoli prima con l’espulsione dalla penisola iberica, ha fatto tappa a Livorno e in seguito è di nuovo ripartito per i diversi porti di un Mediterraneo cosmopolita e ricco di opportunità.

Sua madre è tra le primissime donne laureate in Nord Africa, suo padre e i suoi fratelli militanti antifascisti. Sono anni non facili per la comunità italiana di Tunisia e, in particolare per la sua componente ebraica: si tratta di resistere ai continui tentativi di indebolimento da parte della Francia e allo stesso tempo alla fascistizzazione; si tratta di non perdere l’orgoglio di essere italiani e allo stesso tempo di non diventare fascisti. Attiva nel Partito Comunista, l’impegno di Nadia riguarda soprattutto la lotta all’esclusione delle donne dalla coscienza politica: organizza per loro incontri e lezioni, a volte guardati con condiscendenza dai suoi stessi compagni.

Con lo scoppio della guerra, e l’avvento del Governo Vichy del quale anche i protettorati fanno le spese, Casa Gallico si afferma definitivamente come centro antifascista, teatro di frequenti incursioni della polizia. Nel 1939, Nadia sposa l’esule Velio Spano, condannato a morte in contumacia. Insieme torneranno in Italia nel 1944, dopo le quattro giornate di Napoli, per partecipare alla ricostruzione del Paese. L’elezione di Nadia nell’Assemblea Costituente è lo spartiacque tra diaspora e patria, tra i tempi della militanza clandestina e quelli dell’impegno alla luce del sole. Nadia si stabilisce in Sardegna per questa seconda parte della sua vita: metterà sempre al primo posto l’attenzione alle donne e ai luoghi del sud, l’attenzione verso ciò che è ha valore ma è trascurato ed escluso.

Silvia Gambino
Responsabile Comunicazione

Laureata a Milano in Lingue e Culture per la Comunicazione e la Cooperazione Internazionale, ha studiato Peace & Conflict Studies presso l’International School dell’Università di Haifa, dove ha vissuto per un paio d’anni ed è stata attiva in diverse realtà locali di volontariato sui temi della mediazione, dell’educazione e dello sviluppo. Appassionata di natura, libri, musica, cucina.


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