Cultura
Danielle Sassoon: racconti dell’esilio

La recensione di “A Beirut non ci sono più cani”: racconti dell’esilio, quello dei luoghi, del corpo, ma anche e soprattutto quello dell’anima, che non si sente mai “a casa”.

Danielle Sassoon ha pubblicato nel 2023 con Vanda, casa editrice femminista milanese, una bellissima raccolta di racconti, “A Beirut non ci sono più cani”. Danielle ha fatto teatro, è stata attrice, artista figurativa. Tante cose. E questa vitalità si sente nella scrittura, che porta i tratti della fisicità: è una scrittura che ha corpo. I personaggi che emergono dalle storie sono vivi, presenti, diventano subito compagni di strada perché sono descritti intensamente e suscitano empatia. Attraverso una miscela unica di humour e una profonda esplorazione interiore, i racconti in questo libro si districano tra i labirinti della ricerca di se stessi.

L’autrice dipinge con maestria una serie di vicende che esplorano l’esilio in tutte le sue forme: dall’esilio geografico dalla Siria da cui il nonno materno nel 1919 si è allontanato e dal Libano da cui invece è dovuto partire in fretta con passaporto iraniano quello paterno (da quella Beirut in cui gli ebrei sono considerati “cani”, come dice il titolo), all’esilio dalle radici ebraiche, al più intimo esilio dell’anima, dove ci si sente perpetuamente estranei e fuori posto anche nel proprio corpo, nella propria famiglia e nella propria identità.

Anche se i racconti affrontano temi impegnativi, come la solitudine, l’estraneità, la malattia mentale, l’abuso, l’accettazione di sé, un sottile umorismo – mai beffardo, ma tragico, nato dalla partecipazione – permea ogni pagina, offrendo una prospettiva surreale e spesso esilarante sugli alti e bassi della condizione umana. Anche nelle situazioni più disperate, c’è spazio per un sorriso, una forma di sopravvivenza emotiva che attraversa le pagine con una leggerezza sorprendente (stupendo il racconto della rottura del digiuno di Kippur, mantenuto con orgoglio stoico per tre quarti di una cena tra goyim che si abbuffano senza alcun ritegno, e interrotto con una bella fetta di pizza alla marinara o quello di Danielle che si costruisce un velo-colbacco con uno scampolo di moquette viola chiuso sotto la gola, che le strozza la voce facendola diventare un sibilo metallico, per rispettare in qualche modo le leggi sull’abbigliamento islamiche).

Ovunque aleggia un senso di empatia e solidarietà per gli altri fratelli e sorelle spirituali incontrati nel cammino, nel tempo e nello spazio: gli emarginati, gli invisibili e gli scarti della vita. Che sia un pizzaiolo egiziano che fa una goffa proposta di matrimonio con due manghi maturi e una cuoca che ricorda nell’aspetto inspiegabilmente una cugina – forse perché le persone sole finiscono tutte per assomigliarsi – il vedovo di una coppia omosessuale, Leonardo, il trans che non si decide per l’intervento chirurgico e dopo un sogno di libertà torna a dormire nel letto a castello della camera che condivide con la sorella dall’infanzia, Esther che porta sfortuna, Rosa la suicida, le gemelle siamesi Sara e Betta o Mosè, il bambino cieco.

Sotto la superficie della comicità c’è una riflessione appassionata sulla ricerca di appartenenza, sul dolore, sulla lotta per trovare un senso in un mondo imperfetto, crudele a volte suo malgrado, che sembra freddo e distante. In questo, i racconti riescono a catturare la complessità dell’esperienza personale e a offrire una visione tanto irriverente e originale quanto profonda. Con una prosa affilata e una sensibilità acuta, Danielle Sassoon ci guida attraverso un viaggio emozionante e sincero, alla ricerca di un luogo che possiamo chiamare nostro.

Laura Forti
collaboratrice
Laura Forti, scrittrice e drammaturga, è una delle autrici italiane più rappresentate all’estero. Insegna scrittura teatrale e auto­biografica e collabora come giornalista con radio e riviste nazionali e internazionali. In ambito editoriale, ha tradotto per Einaudi I cannibali e Mein Kampf di George Tabori. Con La Giuntina ha pubblicato L’acrobata e Forse mio padre, romanzo vincitore del Premio Mondello Opera Italiana, Super Mondello e Mondello Giovani 2021. Con Guanda nel 2022 pubblica Una casa in fiamme.

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