Entrano nel vivo le trattative per formare il nuovo governo alla luce dei risultati elettorali. Il Blue and White conquista 33 seggi mentre il Likud si ferma a 31. Il blocco del centro sinistra più Joint List raggiunge così i 57 seggi mentre quello della destra si ferma a quota 55.

Il premier uscente Netanyahu ha chiesto un incontro a Benny Gantz per formare un governo di unità nazionale, ma la risposta di Gantz, che confida di ricevere l’incarico dal presidente Rivlin alla luce dei 33 seggi conquistati dal Blue and White, , è stata chiara: “Non accetto alcuna imposizione”. Le consultazioni del presidente prenderanno il via domenica.

Ovvio che al di là delle schermaglie post elettorali la questione sul tavolo riguardo direttamente il ruolo di Netanyahu. A questo punto il leader del Blue And White Party potrebbe considerare l’opzione di un governo di unità nazionale, ma ad un’unica condizione e cioè che Bibi si faccia da parte. Esattamente quel che Netanyahu non vuole, per ragioni politiche, ma anche giudiziarie, visti i capi di imputazione per corruzione e frode che lo riguardano.

Aver trasformato le elezioni un referendum su stesso ora rende molto complessa la posizione di Netanyahu che non è più il leader del partito di maggioranza relativa e può contare su 55 seggi. Troppo pochi per dettare condizioni e imporre l’agenda. 

Da parte sua leader del Labour, Amir Peretz ha chiesto all’ex Capo di Stato Maggiore Benny Gantz di liberare Israele dai ricatti di Netanyahu.

Avigdor Lieberman, che si è aggiudicato 8 seggi, ha dichiarato la sua disponibilità a formare un governo in cui confluiscano Blue and White, Likud e Yisrael Beiteinu.

Questo lo scenario post elettorale: 

Likud  31 seggi, Yamina 7, UTJ  8, Shas 9:  55 seggi

Blue and White 33 seggi, Democratic Union 5, Labor-Gesher 6:  44 seggi

Joint List (partiti arabi) 13

Yisrael Beiteinu (Avigdor Lieberman) 8