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Elezioni Ucei, in discussione il rinvio

Data la situazione dettata dalla pandemia di covid-19, probabilmente slitterano le elezioni per il rinnovo del consiglio

All’ordine del giorno della prossima giunta Ucei, in calendario per martedì 27 ottobre, c’è la discussione circa la possibilità di rinviare le elezioni del nuovo consiglio, previste per il 15 novembre.
Siamo in attesa di avere informazioni di carattere istituzionale, che naturalmente arriveranno a riunione di giunta conclusa, quando le decisioni saranno finalmente prese e rese ufficiali.
La notizia di questo possibile rinvio è arrivata in redazione poche ore fa e abbiamo sospeso il nostro calendario delle pubblicazioni che prevedeva anche una serie di interviste per raccontare le 10 liste tra Milano e Roma pronte a sfidarsi. Abbiamo parlato con Guido Vitale, direttore di Pagine ebraiche, che ci ha offerto le sue impressioni personali. “Forse sono vittima di un eccessivo ottimismo”, commenta Vitale, “Ma vedo un inedito senso di responsabilità, in un mondo solitamente così divisivo e frammentato che mi fa ben sperare. In secondo luogo, non bisogna dimenticare che le vicende degli ebrei italiani vanno e sono sempre andate di pari passo con le vicende del Paese. Dunque, se c’è una preoccupazione, un turbamento in Italia è evidente che questo tocca anche gli ebrei. Sarebbe pericoloso separare le sensibilità”.
A questo proposito ci chiedevamo se invece proprio questa situazione emergenziale, di forte preoccupazione collettiva, non fosse una ragione per accelerare le elezioni.
“No, il consiglio attuale scadeva nella scorsa primavera ed è al lavoro lo stesso grazie a una proroga: non si rischia nessun vuoto di potere. E anzi, a mio avviso giunta e Presidente stanno lavorando particolarmente bene, con un recupero della produttività grazie a una maggiore flessibilità da parte di tutti”. Al voto devono andare le comunità di Milano, Roma e Trieste, con il rischio di violare le nuove norme di contenimento del covid, mentre le altre comunità designano un delegato internamente. Non resta che aspettare? “Pare proprio di sì”, commenta Vitale, “Anche se siamo in un’epoca in cui bisognerebbe domandarsi cosa significa rimandare. Non è detto che la nuova data sia migliore di quella cancellata…”.


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