Joi in
La Comunità ebraica di Milano al voto

Prima puntata: cosa e come si vota e perché è importante partecipare

Primavera 2019, stagione di elezioni. Quelle europee certo, ma non solo. Per la Comunità Ebraica di Milano si avvicina il momento di rinnovare il proprio Consiglio. In vista delle elezioni che si terranno il 19 maggio, JOIMag affronterà alcuni temi della campagna attraverso il confronto tra le due liste in corsa, le proposte e la visione dei candidati e delle candidate sul futuro della Comunità.

Ma queste elezioni comunitarie, in buona sostanza, cosa sono e perché si fanno? Domanda inutile e scontata per molti lettori, ma non per tutti, considerata l’eterogeneità del nostro pubblico. Ecco dunque un essenziale Q & A!

 

Cosa sono le elezioni comunitarie? Chi o che cosa si elegge?

Le elezioni sono il meccanismo attraverso il quale la comunità elegge il proprio Consiglio. Il Consiglio, composto da 19 membri, è l’organo politico della comunità: si occupa di gestire la “cosa pubblica”, di prendere decisioni circa la direzione verso cui va la Comunità, nonché di rappresentarla all’esterno.

 

Chi può candidarsi? Quali sono, in genere, i temi più dibattuti della campagna elettorale?

Tutti gli iscritti alla Comunità che abbiano compiuto 21 anni possono candidarsi alla carica di Consigliere. L’elettore (che deve avere compiuto 18 anni) può esprimere un massimo di 13 preferenze. Quest’anno sono state introdotte alcune modifiche al sistema elettorale per assicurare una maggiore stabilità: in caso di dimissioni di un Consigliere, è previsto il subentro del primo non eletto della sua lista e non, come avveniva prima, del primo non eletto in assoluto.

I temi hanno sempre a che vedere con il futuro della Comunità, con la sua organizzazione interna e con il suo porsi verso l’esterno, ma ogni volta prendono forme diverse a seconda di quali questioni siano, in quel dato momento, percepite come più rilevanti.

Per esempio, in questa campagna probabilmente si discuterà molto sulle famiglie miste e sulle possibilità della loro inclusione nella Comunità, in campagne passate era stata la scuola al centro del dibattito, e così via.

Poi c’è il rapporto tra Rabbinato e Consiglio, che è sempre un tema caldo: in teoria, il Consiglio è un organo amministrativo, indipendente dal Rabbino Capo, il quale viene assunto su mandato dello stesso. La figura del rabbino però è anche vista come una guida della Comunità e in virtù di questa autorevolezza questo rapporto di indipendenza può essere inteso con modalità diverse: secondo alcuni, il rabbino dovrebbe avere potere di veto o quantomeno di “forte influenza” sulle decisioni del Consiglio, secondo altri no.

Quali sono le responsabilità del Consiglio una volta formatosi?

Il Consiglio ha il dovere di rappresentare gli iscritti della Comunità, allocare il budget e decidere della vita comunitaria. Naturalmente la lista che nelle elezioni riceverà il maggior numero di voti avrà anche il maggior numero di seggi – distribuiti in maniera proporzionale tra le liste: la lista vincitrice può avere un massimo di 16 seggi – e sarà in vantaggio rispetto alla scelta degli assessori (che sono responsabili di determinati campi di interesse come culto, scuola, giovani, servizi sociali etc., e godono di una certa autonomia in termini di gestione del budget allocato al proprio assessorato). Il Consiglio inoltre elegge il Presidente della Comunità, al quale spetta il ruolo di rappresentanza verso l’esterno e legale.

Perché è importante andare a votare?

Si tratta di decidere di che tipo di comunità si vuole far parte. In un momento in cui l’ebraismo italiano è in costante dibattito circa se stesso, il rapporto con Israele e il suo rabbinato, le proprie priorità, eccetera, il voto a favore di una lista o di un’altra esprime la direzione che si auspica intraprendere. Altro aspetto importante è quello economico: la Comunità milanese è in grave deficit, e il prossimo Consiglio eletto sarà decisivo nel determinare le misure da prendere. Parliamo di scelte riguardo questioni che influenzano la vita quotidiana di tutti, perciò astenersi non è proprio contemplabile. Ah, e visto che parliamo di una domenica di maggio, non c’è bisogno di rinunciare alla gita fuori porta: i seggi saranno aperti fino alle 21!

Per una spiegazione esaustiva sull’organizzazione delle elezioni comunitarie del 19 maggio, nonché per conoscere i componenti delle due liste in corsa, cliccare qui.


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