Cultura
Leonard Cohen: Thanks for the dance, l’ultimo lampo di genio

“Ciò che mi ha commosso è stata la sorpresa di coloro che hanno ascoltato questo album. ‘Leonard è vivo!’ hanno esclamato uno dopo l’altro”. Parola di Adam Cohen

«Nel comporre e arrangiare la musica affinché si adattasse alle sue parole, abbiamo seguito la sua impronta musicale, tenendolo così con noi» racconta Adam Cohen «Ciò che mi ha davvero commosso è stata la sorpresa di coloro che hanno ascoltato questo album, ‘Leonard è vivo!’ hanno esclamato uno dopo l’altro». Adam è il figlio di Leonard ed è grazie a lui che oggi abbiamo un disco che raccoglie gli ultimi lampi del genio del padre.

Thanks for the dance è l’esatto opposto del disco postumo inutile e velleitario. Per questo vale la pena di ascoltarlo e riascoltarlo. Noi lo abbiamo fatto ed è stato bellissimo. Perché nei testi del disco ci sono le parole e le emozioni di un uomo consapevole dell’avvicinarsi della fine.

Difficile non emozionarsi al cospetto dell’atmosfera struggente di Happens to the heart, la canzone che apre Thanks for the dance. Un pianeta popolato da burattini è quello che Cohen tratteggia nelle strofe di Puppets, che inizia con una frase da brividi “German puppets burnt the Jews, Jewish puppets did not choose”. 

Un’intensità straordinaria quella della voce di Cohen che pare riferirsi a se stesso nelle ultime settimane di vita quando in The Goal dice: “I can’t leave my house or answer the phone I’m going down again But I’m not alone” Ovvero: “Non posso uscire di casa e nemmeno rispondere al telefono, sto scivolando sempre più giù, ma non sono solo“.

Non c’è una sola delle nove canzoni dell’album che non meritasse di essere messa in musica. Da  Moving on a The Hills passando per It’s Torn. E fa bene sapere che per completare l’ultima opera del padre, Adam Cohen si sia circondato di colleghi musicisti (tra gli altri, Javier Mas, Daniel Lanois e Damien Rice), che, ciascuno con il suo stile, hanno contribuito a fare di Thanks for the dance qualcosa di unico e speciale.

L’ultimo atto di una parabola umana e artistica che ha lasciato ai posteri bellezza, poesia e grande musica: qualcosa che era straordinariamente potente ieri, che lo è anche oggi che lo sarà per tutti quelli che da qui in poi vorranno scoprire la magia di un uomo che con la musica e le parole sapeva bene come arrivare dritto al cuore. 

Gianni Poglio

Giornalista, autore, critico musicale. Dopo numerose esperienze radiofoniche e televisive, ha fatto parte della redazione del mensile Tutto Musica e del settimanale Panorama (Mondadori). Conduttore dii talk show per Panorama d’Italia Tour, con interviste “live” ai protagonisti della musica italiana e di dibattiti tra scienza ed intrattenimento nell’ambito di Focus Live, ha pubblicato per Electa Mondadori il libro “Ferdinando Arno Entrainment”


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