Cultura
Lisetta Carmi racconta Israele

Fotografie dei viaggi tra il 1962 e il ’67 in mostra a Casale Monferrato

Si chiama MonFest il primo festival di fotografia del Monferrato che si svolge a Casale dal 25 marzo al 12 giugno e che ospita una mostra d’eccezione: Viaggio in Israele e Palestina. Fotografie 1962-1967 di Lisetta Carmi. Ad accogliere una trentina di scatti, per lo più inediti, della fotografa italiana sono gli spazi della sinagoga e dei Musei della Comunità ebraica, che aprono al pubblico per raccontare una storia. Anzi, più di una.

Come spiegano i curatori Daria Carmi (Young Curator della Fondazione Arte Storia e Cultura Ebraica a Casale Monferrato e nel Piemonte Orientale – Onlus) e Giovanni Battista Martini (curatore dell’Archivio Lisetta Carmi), queste fotografie narrano il legame che Lisetta Carmi ha con lo stato di Israele. Lo raggiunge per la prima volta sul finire degli anni Cinquanta: “Lisetta si iscrive a un corso di lingua ebraica per poter meglio capire la realtà di Israele in previsione di visitare quei luoghi, dove soggiorna per la prima volta nel corso degli anni Cinquanta e dove tornerà più volte, dapprima come pianista e poi come fotografa”, spiega Martini, “Nel 1960 intraprende una lunga tournée nell’ambito degli scambi culturali con l’Italia. Si esibisce con successo a Gerusalemme, Chaifa, Tel Aviv, ma anche in piccoli centri come Nethanya o al Kibbutz Yavne”.

In quello stesso anno interrompe la sua attività concertistica e si dedica alla fotografia per tornare, due anni dopo, in Israele e comporre un reportage sulle contraddizioni presenti nello stato, sospeso tra l’esperienza socialista dei kibutzim, la modernizzazione e l’occidentalizzazione delle città e la tradizione degli ebrei ortodossi. Carmi fotografa le scuole, la nuova università, la vita nei kibbutz, i centri urbani che stanno sorgendo nel deserto, le strade, i negozi ma anche lo studio in una scuola talmudica. Non a caso già nel gennaio del 1963 diciassette sue fotografie vengono pubblicate da Bompiani nel volume di Giovanni Russo L’atomo e la Bibbia. Lisetta tornerà poi in Israele nel 1967 subito dopo la conclusione della guerra dei sei giorni documentando gli effetti del conflitto sulle popolazioni coinvolte. Un’esperienza che lascerà la sua coscienza fortemente turbata, lasciando il suo rapporto con Israele ancora irrisolto.

Gerusalemme, ritratto di un immigrato proveniente da Sannicandro

Ora questi scatti costituiscono la mostra di Casale Monferrato, che coglie un momento particolare della ricerca e della produzione artistica di Lisetta Carmi, profondamente attuale. “Lisetta Carmi è una grande artista, il cui lavoro vive oggi un momento di riscoperta e attenzione. È il giusto riconoscimento alla sua ricerca e produzione fotografica in molti anni di attività, dove cifra estetica e valore documentale si sommano restituendo un lavoro prezioso e significante”, commenta Daria Carmi, “Si tratta di una grande occasione per scoprire oggi e riconoscere come “parlante” e attuale quanto catturato da Lisetta Carmi oltre cinquanta anni fa”.

Viaggio in autobus

Diverse storie in mostra, dunque. Perché oltre a quella personale di Lisetta Carmi, c’è il suo sguardo, prima volto, come spiega Martini, a cogliere la complessità dello Stato da poco costituito, dove la convivenza tra le varie componenti del suo popolo, fra immigrati provenienti da paesi lontani con culture e tradizioni diverse, era costantemente messa alla prova, poi ho puntato il suo obiettivo per raccontare le conseguenze della guerra.

 

Lisetta Carmi – Viaggio in Israele e Palestina. Fotografie 1962-1967

Dal 22 marzo al 12 giugno 2022

Complesso Ebraico di Casale Monferrato – Sala Carmi

Vicolo Salomone Olper 44

Orari Domenica 10- 12;   15 – 17

Giorni feriali (escluso il sabato) 8.30 – 12.30 su appuntamento 340 7697199

Info sul sito del Comune di Casale Monferrato  o su quello di Casale Ebraica

 

 


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