Cultura
Meis di Ferrara: il ministro Franceschini ripristina i fondi

“Lo dobbiamo a Liliana Segre” spiega il ministro della cultura “A lei personalmente e a quello che rappresenta”

Sono stati ripristinati dal Mibact  con uno stanziamento di 25 milioni di euro i finanziamenti per il Meis, il museo dell’ebraismo di Ferrara. Lo lo ha dichiarato il ministro della Cultura Dario Franceschini. Che a questo proposito, aggiunge:

“Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah è stato istituito con una legge dal Parlamento nel 2003. Durante lo scorso governo era saltato il finanziamento di 25 milioni di euro necessario per il completamento del Museo. Ma un’idea così importante non si può lasciare a metà ecco perché attraverso una rimodulazione dei Fondi per lo Sviluppo e la Coesione del Ministero, abbiamo recuperato il finanziamento che era stato cancellato”.

La legge a cui fa riferimento il ministro Dario Franceschini, che ne era il primo firmatario, è la 91 del 17 aprile 2003 che prevede la realizzazione a Ferrara di un polo culturale per testimoniare le vicende che caratterizzano la bimillenaria esperienza ebraica in Italia e far conoscere la vita, il pensiero e la cultura dell’ebraismo italiano dalle sue origini al presente, includendo, con un’attenzione speciale, il periodo delle persecuzioni e della Shoah nell’esperienza specifica degli Ebrei italiani.

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Al Meis, dal 13 novembre al 20 marzo 2020, sarà in mostra Ferrara Ebraica:

il percorso della mostra accompagna il visitatore attraverso un viaggio nel tempo, facendo cogliere la peculiare identità e le principali tappe della antica e ancora vitale comunità ebraica ferrarese. La realizzazione è stata resa possibile grazie alla collaborazione del Comune di Ferrara e della Comunità ebraica di Ferrara (che ha prestato al MEIS gran parte degli oggetti esposti), con il sostegno di Holding Ferrara Servizi e il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

Le prime notizie di insediamenti ebraici in città si hanno a partire dal XII secolo, ma pare che i primi ebrei fossero arrivati attorno all’anno 1000. La maggiore fioritura della comunità risale al Quattrocento quando le zone di residenza degli ebrei si spostano da via Centoversuri a via dei Sabbioni, oggi via Mazzini, e via San Romano. Nel 1485 il romano Ser Mele acquista l’attuale edificio comunitario di via Mazzini, uno dei più antichi d’Europa ancora in uso. Il suo lascito testamentario alla comunità prevede il divieto di alienazione e la condizione che l’edificio ospiti per sempre un luogo comune riservato al rito. Sorgono infatti in via Mazzini tre sinagoghe, quella italiana, oggi trasformata in sala sociale, quella tedesca e quella fanese.


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