Cultura
“Miss Rosselli”, storia di una poetessa

Renzo Paris firma questo memoir intimo e personale, che si intreccia con la Storia e i versi di Amelia Rosselli

“Era la controra, nel bel mezzo del pomeriggio, quando la solitudine morde di più. Alla sera si trova sempre qualche amico con cui chiacchierare, passeggiare, bere, ma la controra è terribile per chi, come lei, viveva da sola da sempre”, scrive Renzo Paris nelle prime pagine di Miss Rosselli, storia di Amelia, poetessa e cara amica che si tolse la vita nel 1996. Racconta di quel pomeriggio di solitudine in cui Amelia era ripiombata nella schizofrenia. Aveva chiamato il cugino, il quale sapeva che avrebbe dovuto provvedere con l’ennesimo ricovero. Dopo la telefonata, una visione terribile. “L’uomo biondo che aveva creduto di vedere dallo spioncino aveva una cravatta nera e una mela rossa in mano (…) Era come se la scena di Eva che porge la mela d Adamo si fosse rovesciata; era Adamo a regalarle il frutto proibito. Il suo corpo era teso come il tendine di un arco. Vedeva già le manette ai polsi, la mano sulla bocca, una fascia nera sugli occhi, le strattonate violente per costringerla a uscire. Era venuto a prenderla per condurla in chi sa quale foresta, per spararle finalmente in testa, una forresta simile a quella di Bagnoles-de-l’Orne, dove sette giovani fascisti avevano abbattuto, dapprima a colpi di pistola e poi a coltellate furiose, suo padre e suo zio, quando lei aveva solo sette anni”. Quell’incubo, che l’aveva accompagnata tutta la vita, questa volta si era fatto insopportabile. Aveva gridato aiuto, ma nessuno era venuto ad aiutarla, finché le prese la gola e la finestra le parve la sua unica via di fuga.

Era l’11 febbraio del 1996. Da quei fatti si srotolano i capitoli di questo libro, commovente come la lettera di un amico. Un memoir personale che con estrema delicatezza racconta di una donna straordinaria, in un viavai temporale interessante, che avvicina l’autore ai lettori, ma anche i suoi ricordi al loro tempo. “Il tempo si frantuma e si ricompone come nei suoi versi. Il tempo di un libro è pur sempre altro da quello rele. è la memoria involontaria a dettarlo, che accresce la realtà vissuta”, scrive l’autore, che si muove anche tra registri linguistici diversi: “Scrivo con un linguaggio diaristico, inframmezzato da quello saggistico, spezzando il reale, proprio come faceva lei, cercando di fare innamorare il lettore di una delle figure più magiche della poesia italiana”.

Beh, ci riesce piuttosto bene, a fare innamorare il lettore di un’Amelia intima, straordinariamente sensibile e dura, artista della parola e della sua stessa vita. Vittima di una schizofrenia terribile, ironica e socievole quanto amante della propria solitudine. Paris prende per mano il lettore, lo fa sedere accanto a sé sul sedile dell’ottovolante e poi fa partire la giostra. Lo porta nell’infanzia di Amelia, nel mondo di una famiglia assente e dell’inizio di una solitudine incolmabile. Lo porta negli anni della vita adulta, a Roma, circondata da amici, editori, scrittori. Poi di nuovo nella Storia, quella con la maiuscola, in cui operava il mondo antifascista dei suoi genitori, di quella tragica morte e delle continue peregrinazioni (per arrivare nel 1941 a New York, accolte, lei e la  madre, da Max Ascoli e Gaetano Salvemini, in un lussuoso sobborgo dove la vicina volle rassicurarle: non ci sono negri né ebrei, disse loro, suscitando la fiera risposta di Amelia: “Ma noi siamo ebrei!”), il ritorno in Italia nel 1946, quindi il trasferimento a Roma di Miss Rosselli finalmente ventenne.

Un viaggio bellissimo, nella vita di Amelia, che era donna stravagante e ridanciana, come disse di lei Sandra Petrignani, dalla sincerità incandescente, ma mai senza pudore. Una biografia doppia, in qualche modo, che intreccia le vite di Amelia e di Renzo Paris. Che, mentre scriveva questo libro si è bloccato più volte, ha sospeso il lavoro…  “La presenza di Amelia mentre la rievoco, il suo sguardo, mi pietrifica e allora smetto. Ricomincio solo quando la sento ridere, di quel suo riso selvaggio e brutale”.

 

Renzo Paris, Miss Rosselli, Neri Pozza, 236 pagine, 18 euro

Micol De Pas

È nata a Milano nel 1973. Giornalista, autrice, spesso ghostwriter, lavora per il web e diverse testate cartacee.


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