Cultura
Pitigliani Kolno’a Festival: ebraismo e Israele al cinema

A Roma dal 16 al 20 novembre: film, documentari, serie tv e il premio alla Carriera per il regista Eran Riklis

15 anteprime italiane, 13 film tra documentari e lungometraggi, 3 nuove serie tv da Israele, grandi ospiti, un premio alla carriera e un panel dedicato alle coproduzioni Italia-Israele con le voci dei professionisti dai due paesi.

Questi, in sintesi, gli ingredienti della quattordicesima edizione delPitigliani Kolno’a Festival – Ebraismo e Israele nel Cinema“, dedicato alla cinematografia israeliana e di argomento ebraico, che si terrà dal 16 al 20 novembre a Roma presso la Casa del Cinema di Roma e il Centro Ebraico Italiano Il Pitigliani.

La manifestazione (a entrata gratuita, fino a esaurimento posti), prodotta dal Centro Ebraico Italiano Il Pitigliani e diretto da Ariela Piattelli e Lirit Mash, propone per la consueta sezione “Sguardo sul nuovo cinema israeliano” opere che hanno riscosso successo sia in Israele che all’estero e che rappresentano la varietà e il multiculturalismo che compone la società israeliana di oggi. 

Il Premio alla Carriera 2019 sarà consegnato al regista Eran Riklis, uno dei più importanti rappresentanti del cinema israeliano, classe 1954, di cui verranno proiettati i film Il Giardino dei limoni (2008), amato e acclamato in tutto il mondo, vincitore dell’Audience Award al Festival Internazionale del Film di Berlino, quindi Dancing Arabs (2014) e Shelter (2017).

“Molti film guardano al passato dello Stato, offrendone un’interpretazione, altri guardano al presente, affrontando temi e problematiche molto attuali”, sottolineano le direttrici artistiche Ariela Piattelli e Lirit Mash. “Quest’anno abbiamo deciso di dare il premio alla Carriera ad Eran Riklis, grande regista israeliano, sicuramente uno tra i più conosciuti nel mondo. Con il suo cinema, Riklis ha saputo portare sul grande schermo capolavori della letteratura israeliana, storie in cui ha saputo sperimentare linguaggi narrativi diversi, mettendo sempre al centro del suo discorso l’essere umano”.

Per la sezione “Sguardo sul nuovo cinema israeliano”, il festival presenta, tra i lungometraggi, The Unorthodox, (tit. orig. Habilti Rishmeim), scritto e diretto da Eliran Malka. Quando la figlia del tipografo Yakov Cohen viene espulsa da scuola per motivi etnici, lui decide di reagire. E’ il 1983 e Yakov non ha le giuste conoscenze né il denaro, ma una grande forza di volontà, che permette sia a lui che agli altri ebrei sefarditi nelle sue stesse condizioni di alzare la testa, fondando il primo gruppo politico di Ebrei Sefarditi di Gerusalemme. Il film affronta il tema del “gioco politico”, della coercizione religiosa e pone l’accento sul DNA degli ebrei sefarditi e sulla loro incapacità di integrarsi veramente nella società “occidentale” israeliana. La pellicola  ha vinto il Premio per la Miglior Regia e quello per la Miglior Sceneggiatura all’ultima edizione dell’Israeli Film Academy.

Il festival da anni propone una visuale anche sulla prolifica e creativa varietà della proposta televisiva israeliana. L’edizione di quest’anno vedrà la presentazione dei primi due episodi della prima stagione di Just for Today, scritto e diretto da Nir Bergman, già autore del successo di In Treatment, che sarà presente al festival. La serie, che ha vinto il Premio Speciale della Giuria Series Mania 2019, ruota attorno al personaggio di Anat, assistente sociale a capo di un centro di riabilitazione di ex detenuti, fortemente ancorata ai propri valori.

Durante la kermesse si svolgerà anche la terza edizione del Premio Emanuele (Lele) Luzzati, che sarà assegnato alla migliore opera considerata meritevole da una giuria composta da intellettuali e artisti di rilievo.

Altro lungometraggio, con uno sguardo al femminile, Working Women, di Michal Aviad, racconta la violenza fisica e psicologica a cui spesso “i potenti” sottopongono i propri lavoratori, nella storia di Orna, che subisce avances quotidiane dal suo capo. Una grande figura femminile, Golda Meir, premier israeliano dal 1969 al 1974, è quindi protagonista del documentario Golda, diretto a sei mani da Sagi Bornstein, Udi Nir e Shani Rozanes. Il film si snoda tra  testimonianze di sostenitori e oppositori e rari filmati d’archivio e prende spunto da un’intervista per la televisione israeliana realizzata alla Meir poco prima della sua scomparsa. Un discorso intimo, con la prima e unica donna che abbia mai governato Israele, che racconta la turbolenta storia della sua vita, fino alla  tragica e solitaria morte.

La creatività al femminile e il mondo della moda sono quindi protagonisti di Mrs. G., documentario diretto da Dalit Kimor, la storia di Lea Gottlieb, la leggendaria designer, fondatrice e proprietaria dell’impero dei costumi da bagno Gottex. Sopravvissuta alla Shoah, la Gottlieb viene raccontata attraverso la complessa relazione con le due figlie e la sua sfrenata passione, per la quale ha pagato un caro prezzo.

Tra gli altri documentari, spicca The Rabbi from Hezbollah, diretto da Itamar Chen, in concorso all’ultima edizione del DocaViv Festival di Tel Aviv. La storia di Ibrahim Yassin, nato in un piccolo villaggio in Libano e il suo destino, seguire le orme del padre, diventando agricoltore e pastore. La sorte, però, ha in serbo per lui qualcosa di diverso, al punto che la morte diventa il suo unico desiderio. Proprio quando sembra che non ci sia più speranza per lui, un nuovo corso sembra caratterizzare la sua vita, diventando protagonista di quelle che sarebbero diventate alcune delle operazioni più audaci, pericolose e segrete mai tentate prima in Libano negli anni Ottanta e Novanta.

Il “Pitigliani Kolno’a Festival” ospiterà, lunedì 18 novembre alle ore 15:00, l’incontro per la presentazione della prima edizione del progetto MOV(I)E, finanziato dalla Camera di Commercio di Roma in collaborazione con Nina International e la Roma Lazio Film Commission. Il progetto si pone come obiettivo quello di costruire una rete di collaborazione tra diversi attori dell’industria dell’audiovisivo con particolare attenzione alle co-produzioni internazionali. Uno dei focus previsti riguarderà proprio Israele.

 

Il PKF 2019 è realizzato con i contributi di: Mibact – Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, Regione Lazio; UCEI – Unione delle Comunità Ebraiche Italiane; Ambasciata di Israele in Italia e con il sostegno di AcomeA.

 Il festival è a ingresso gratuito fino a esaurimento posti, ed è possibile prenotare scrivendo a eventi@pitigliani.it o telefonando al 3275890801

Gabriele Antonucci
Collaboratore

Giornalista romano, ama la musica sopra ogni altra cosa e, in seconda battuta, scrivere. Autore di un libro su Aretha Franklin e di uno dedicato al Re del Pop, “Michael Jackson. La musica, il messaggio, l’eredità artistica”,  in cui ha coniugato le sue due passioni, collabora con Joimag da Roma


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.