Cultura
Quando Leonard Cohen decise di cantare per i soldati israeliani nel deserto

In alcune lettere ritrovate in un archivio canadese il grande cantautore racconta il periodo passato in Israele durante la Guerra del Kippur, nel 1973. Quando cantò per i soldati nel deserto…

Di tutte le apparizioni live di Leonard Cohen, quelle raccontate nel libro di Matti Friedman, Il canto del fuoco (Giuntina) sono le più intriganti e misteriose. Miteriose perché Cohen non ne ha mai parlato facendo calare un veloci mistero su quei live nel deserto del Sinai davanti ai soldati israeliani impegnati nella Guerra del Kippur. Uomini e donne consapevoli del fatto che. quelle di Cohen avrebbero potuto essere le ultime note musicali ascoltate durante la loro vita…

Qui sotto un estratto da Il canto del fuoco, in cui l’autore parla della reticenza di Cohen a svelare anche il minimo dettaglio sul senso della sua presenza nel Sinai davanti ai soldati impegnati nella guerra:

Come tutto ciò sia stato possibile non è stato mai spiegato: cosa accadde per far sì che dei giovani soldati, in un momento drammatico della loro esistenza, incontrassero uno dei più grandi cantanti dell’epoca? La risposta a questa domanda sarà il tema di questo libro. Uno degli aspetti più bizzarri di questa vicenda è che in seguito Cohen non vi abbia quasi mai accennato. Ciò mi è sembrato ancora più strano man mano che le mie ricerche mi rivelavano un Cohen profondamente coinvolto nella Guerra del Kippur e mi mostravano chiaramente quanto il suo concerto fosse stato significativo per le persone che lo videro.

Ci sono alcuni commenti inviati, alcuni mesi dopo, alla rivista musicale Zig-Zag a Londra, quando gli vennero poste precise domande in merito, ma niente di più. La stessa reticenza sembra essere stata vera anche nel privato: le persone che erano vicine a Cohen non ricordano di aver mai sentito racconti in proposito. Cohen era interessato allo spirito della questione, e non all’aspetto storico”. “ Forse pensò che sottolineare troppo il legame tra la sua esibizione e i fatti reali accaduti in Israele avrebbe ridotto la sua opera artistica a mero esercizio giornalistico. «Per me, la poesia è la testimonianza della vita ma non la vita in sé. È come la cenere di qualcosa che sta bruciando bene» dichiarò una volta…”.

 

Gianni Poglio

Giornalista, autore, critico musicale. Dopo numerose esperienze radiofoniche e televisive, ha fatto parte della redazione del mensile Tutto Musica e del settimanale Panorama (Mondadori). Conduttore dii talk show per Panorama d’Italia Tour, con interviste “live” ai protagonisti della musica italiana e di dibattiti tra scienza ed intrattenimento nell’ambito di Focus Live, ha pubblicato per Electa Mondadori il libro “Ferdinando Arno Entrainment”


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