Al via la seconda edizione di “Le parole di Hurbinek”, un progetto diffuso nella città tra scuola, teatro e lezioni civili
La giornata della memoria si fa in sette. A Pistoia va in scena infatti la seconda edizione di Le parole di Hurbinek, un progetto ideato e curato da Massimo Bucciantini per Uniser, realizzato in collaborazione con ATP Teatri di Pistoia, che si articola lungo sette giornate di ricerca e riflessione attraverso la scuola, il teatro e le lezioni civili e quasi tre mesi di laboratori scolastici. L’obiettivo è quello di riflettere sulla complessità storica, sul presente e sul rapporto tra storia e memoria, senza dimenticare che il 27 gennaio è una data simbolica da ricordare.
Il titolo? Hurbinek, bambino simbolo della Shoah, nato e morto a circa tre anni ad Auschwitz, che voce non ha mai avuto, ogni anno si fa portatore di una parola da indagare per rivelarne le responsabilità, la storia, il peso, il timore e le sue ramificazioni nel presente. «Per questi motivi, non possiamo non ascoltarla e accoglierla», spiega Massimo Bucciantini, «Con un unico scopo: quello di rifletterci sopra, senza supponenza e presunzione, come si deve fare ogni volta che si prova a capire parole e cose difficili. E lo faremo come lo scorso anno, dando spazio ad altre parole: alle parole delle lezioni civili, del teatro, della musica, dei laboratori scolastici. A una pluralità di voci. Convinti che nella molteplicità risieda l’antidoto ai dogmatismi e ai fondamentalismi». La parola da indagare in questa edizione è ghetto.
Un ghetto declinato a più voci e in più linguaggi con un calendario molto ricco dal 20 al 27 di gennaio coinvolgendo tutta la città di Pistoia: gli eventi infatti sono al Funaro, al Piccolo Teatro Bolognini, a Palazzo de’ Rossi, alla Biblioteca San Giorgio e nelle scuole della città in un programma molto articolato.
Si comincia il 20 gennaio alle 20.45, al Saloncino della Musica di Palazzo de’ Rossi con Ghetto Music, Da Venezia al Bronx, attraverso Fez e Johannesburg, con Francesco Martinelli, storico della musica, e con Gabriele Coen (clarinetto e sax), Alessandro Gwis (pianoforte e tastiere), Riccardo Gola (contrabbasso), un racconto musicale per risalire la storia e la geografia di una parola.
Il 23 gennaio, alle 16.30, alla Biblioteca San Giorgio, si terrà la restituzione pubblica del laboratorio scolastico condotto nel corso della prima edizione, con presentazione dei testi radiofonici di Walter Benjamin e Janusz Korczak realizzati dagli studenti dell’Istituto Marchi-Forti di Pescia e del De Franceschi-Pacinotti di Pistoia: Illuminismo per ragazze e ragazzi, un podcast a cura di Giovanni Guerrieri/I Sacchi di Sabbia e Rodolfo Sacchettini.
Il 24 gennaio due lezioni civili: alle ore 10.00, al Piccolo Teatro Bolognini, Carlo Greppi, storico e scrittore, incontrerà le scuole pistoiesi sulle vite di quattro testimoni che convergono nella trama inquietante dell’età dei muri, da Varsavia a Berlino, dal Mar dei Caraibi alle spiagge della Normandia, dalla Palestina alla Corea, per finire al confine tra Messico e Stati Uniti e nella “fortezza Europa”; alle ore 17.00, a Palazzo de’ Rossi Ivano Dionigi, latinista e professore emerito dell’Università di Bologna, curerà un incontro per esplorare gli abissi contemporanei della parola, quello che il lessico non sa più dire o le persone non sanno più ascoltare.
Il 25 gennaio, alle 17.00 a Palazzo de’ Rossi l’atteso incontro con Daniel B. Schwartz intorno al suo ultimo libro, appena tradotto in italiano: Ghetto. Storia di un parola (Hoepli 2024). Il volume, a firma del noto storico della George Washington University, arriverà in libreria il 17 gennaio e per la sua prima presentazione italiana interverranno, con l’autore, Adriano Prosperi (Scuola Normale Superiore di Pisa), Simon Levis Sullam (Università Ca’ Foscari, Venezia), Massimo Bucciantini e Francesco Martinelli.
Alle 20.45, sempre a Palazzo de’ Rossi andrà in scena Fabrizio Paterlini, interprete e compositore di fama internazionale. L’artista ha realizzato un brano originale per Le parole di Hurbinek che verrà presentato insieme a un repertorio per piano solo.
Il 26 gennaio si parte alle ore 17.00 a Palazzo de’ Rossi con Valentina Pisanty, docente di Semiotica all’Università di Bergamo, che introdurrà al pubblico una lezione civile dal titolo Di chi è la memoria?
La sera, alle 20.45 al Funaro, la Compagnia Teatrale Enzo Moscato presenterà la messa in scena di Kinder Traum Seminar, “un’evocazione, poetica, simbolica, immaginaria, elusiva, ellittica” dedicata alla memoria collettiva dell’Olocausto. Chiudono questo calendario due appuntamenti speciali. La lettura scenica del 27 gennaio, ore 20.45, al Piccolo Teatro Bolognini, con Sonia Bergamasco e Elisabetta Rasy, Su Etty Hillesum – Memorie di un cuore pensante, creazione originale per Hurbinek 2024 e quindi in debutto a Pistoia, è tratta dal volume di Rasy dedicato a Hillesum, una donna scomparsa poco prima di compiere trent’anni ad Auschwitz, che con il suo diario ci ha lasciato una straordinaria testimonianza, sinonimo di resistenza spirituale di fronte al Male.
Il 28 gennaio, alle 17.00, al Funaro, chiude questo viaggio di memorie collettive che attraversano e dissolvono confini e muri il concerto della band di Damir Imamović, una delle voci più interessanti della sevdalinka, la canzone urbana bosniaca fortemente legata a Sarajevo.