Cultura
Shlomo Harush, lo scultore del silenzio

In mostra a Milano il nuovo progetto “Segments by email”, video racconti dal lockdown

Il segno è il vocabolario di base di Shlomo Harush, l’artista israeliano che gioca con il disegno, la scultura e l’animazione video. Alla base di ogni opera c’è appunto un segno grafico che prende forma, diventa spazio e si muove in questo per poi tornare linea, punto, tratteggio. Come se l’alfabeto dell’espressione artistica fosse riducibile a un’unità minima creativa.

Di formazione storico e fotografo, Harush viaggia nella narrazione attraverso un sistema di codici espressivi per comporre un racconto, questa volta dedicato al periodo di Lockdown che abbiamo appena vissuto. E per farlo ha utilizzato un mezzo non ancora esplorato dall’artista: il digitale. Nasce così la serie Segments by email, ora in mostra a Milano presso lo spazio Building, un corpus inedito di video animazione che insiste sulla ripetizione di un’azione semplice e a volte astratta, per riflettere sul potenziale del digitale come mezzo di condivisione immediata. Di un’intuizione, di un sentimento, di un attimo.  Lo spazio virtuale diventa piattaforma preferenziale per esplorare un nuovo modo di esibire e problematizzare le questioni dell’arte in un periodo controverso. La storia è quella umana: la serie di video mostra incontri di figure umane e oggetti danzanti che si uniscono in un interno di linee confuse, geometrie variabili e astratte, come se qualcosa nel web succedesse e si perdesse a causa di un algoritmo che, in maniera autonoma, genera nuove forme e colori. Ancora unavolta, trasformando disegno in scultura e questa di nuovo in disegno, in una metamorfosi resa possibile dalla luce e dall’ombra che, fondendosi con le opere, forniscono un’altra dimensione ancora, non materiale, ma percepibile.

Nelle parole di Shlomo Harush: “Ho creato questa nuova serie di opere durante la mia quarantena trascorsa nella città di New York. In un momento per tutti di profondo silenzio, ho pensato e sentito che la cosa giusta da fare era lavorare assecondando questo silenzio collettivo. Il mio lavoro si è dunque sviluppato attraverso l’idea e il senso della tridimensionalità, i video sono il risultato di un modo diverso di pensare alle mie sculture tradizionali, un modo che è stato suggerito dal silenzio di cui ho parlato. Di conseguenza ho realizzato queste brevi animazioni, che sono una combinazione tra le mie sculture e i miei disegni, e si adattano sia allo spazio della mostra reale che a quello virtuale. Sono immagini in movimento che possono diventare scultura, tornare disegno o pittura e dividersi ancora in frame e segmenti della composizione. È una mostra che può essere inviata via e-mail.”

Il progetto speciale Segments by email è sia fisico che virtuale, visitabile nello spazio della galleria e esplorabile online.

Shlomo Harush (Gerusalemme, 1961) ha studiato storia mediorientale all’Università ebraica di Gerusalemme e fotografia all’Hadassa Community College. Dopo aver vissuto e lavorato a Milano dal 1990 al 1997, Harush si è trasferito a New York nel 1998, dove da allora ha lavorato in uno studio a Brooklyn. Per Shlomo Harush l’arte è manifestazione di libertà: non solo è un veicolo per comunicare la sua visione del mondo, ma anche la grande fisicità richiesta per creare il suo lavoro consente una liberazione immediata dell’energia che lo modella.

 

Shlomo Harush, Segments by email

30 giugno – settembre 2020 BUILDING via Monte di Pietà 23, 20121 Milano


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