Cultura
Un premio agli Arolsen Archives e alla mostra “Auschwitz: Not long ago. Not far away”

L’European Heritage Award / Europa Nostra Award 2020 a due progetti sulla Shoah

Questa edizione del premio European Heritage e Europa Nostra presta attenzione a due progetti legati alla Shoah e al patrimonio ebraico, entrambi per la categoria “Education, Training and Awareness-Raising”. A vincerli sono infatti gli Arolsen Archives e la mostra “Auschwitz: Not long ago. Not far away”, messa a punto dalla collaborazione tra Spagna e Polonia.

Arolsen Archives è un centro studi internazionale sulle vittime delle persecuzioni naziste che ospita l’archivio più completo al mondo su vittime e sopravvissuti. Le sue collezioni sono segnalate dall’UNESCO Memory of the World Register e raccontano il destino di 17,5 milioni di persone. Per la prima volta questo materiale è stato digitalizzato, attualmente con 13 milioni di documenti disponibili online, ma il lavoro è in costante crescita, per raggiungere la totalità del materiale archiviato, pari a 30 milioni di pezzi. Un’operazione colossale, che si avvale del supporto di Yad Vashem e di una tecnologia capace di processare velocemente i dati e di selezionarli attraverso un’imponente indicizzazione di nomi e luoghi indicati.  Muoversi dentro un archivio non è mai cosa semplice, in entrambi i sensi di marcia: chi archivia si pone i problemi riguardanti categorie e catalogazione; chi cerca deve entrare nelle logiche dell’archivio stesso. Insomma, bisogna che archivisti e ricercatori entrino in un dialogo virtuoso per permettere ai materiali raccolti di trovare una propria dimensione anche fuori dagli armadi che li conservano. Oppure, bisogna fare un lavoro meticoloso capace di sfruttare le potenzialità della rete. Ovvero, quanto è successo con gli Arolsen Archives in questo progetto di digitalizzazione. Una e-Guide guida l’utente a muoversi nell’archivio digitale per semplificare e rendere più efficace la ricerca. Non solo. Gli utenti possono integrare la documentazione con i propri commenti, correggere eventuali errori contenuti nei documenti conservati e provare a colmare i gap inevitabili in alcune storie. L’obiettivo di questo progetto è fornire un servizio aperto a tutti, su una piattaforma che consente agli utenti di dialogare tra loro e di scambiarsi informazioni preziose. Queste le motivazioni del premio espresse dalla giuria, insieme alla mission di partenza: fornire una ricca documentazione sulle persecuzioni e fare ulteriore chiarezza sui crimini. Arolse Archives, Bad Arolsen, Germania

Auschwitz: Not long ago. Not far away è una mostra nata dalla collaborazione tra lo spagnolo Musealia e il museo statale polacco Auschwitz-Birkenau, per consentire a tutti di visitare il memoriale di Auschwitz e conoscere le storie dei suo prigionieri e delle sue vittime. Attraverso una narrazione cronologica, il percorso espositivo mette a disposizione dei visitatori oltre 700 pezzi originali, molti dei quali mai esposti prima al pubblico. Raccoglie oggetti e reperti custoditi in oltre 20 istituzioni museali eruopee, tra cui The Weiner Holocaust Library di Londra, Hartheim Castle Education and Memorial Centre in Austria, il tedesco Sachsenhausen Memorial e la Casa di Anne Frank in Olanda, con l’obiettivo di conservare gli oggetti autentici rinvenuti nel campo di sterminio per le generazioni future. E fornire gli strumenti per conoscere la storia del campo di concentramento e sterminio Auschwitz-Birkenau, per capire come e perché c’è sata la Shoah e quale sia l’importanza di combattere l’intolleranza. Sempre.

la mostra si è tenuta a Madrid e ha accolto oltre 600mila visitatori, incluse 100mila scuole. Attualmente è a New York (temporaneamente chiusa a causa dell’emergenza covid-19) e dovrebbe continuare il suo tour in numerose città, adattandone ogni volta i contenuti per includere le storie locali dei diversi luoghi. Auschwitz: Not long ago. Not far away

 


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