Cultura
Voci dalla giornata elettorale in Israele

Raccomandazioni e inviti alla cittadinanza: questa volta la battaglia si gioca all’ultimo voto

Aggiornamento alle ore 22.30: Secondo la Commissione elettorale centrale, la percentuale dei votanti alle ore 20 è stata 63,7 per cento, corrispondente a 4.071.398 votanti, il 2,4 per cento in più rispetto alle politiche dello scorso aprile

Aggiornamento alle ore 15.40: Facebook ha sospeso la messaggistica della pagina ufficiale di Netanyahu perché diffondeva sondaggi violando la legge israeliana che prevede il silenzio a partire da tre giorni prima delle elezioni. Netanyahu aveva già rilasciato due interviste radiofoniche nella mattina, alle emittenti Galey Yisrael e Kol Hai (fonte Haaretz). A causa delle nuove norme di sicurezza per la trasparenza inoltre il comitato centrale annuncia tempi più lunghi nello spoglio e prevede un ritardo rispetto all’annuncio dei risultati finali.

Aggiornamento alle ore 11.42: I comitati elettorali parlano di un’affluenza al voto più alta degli ultimi 30 anni. La percentuale di votanti è del 26,8, il 2% in più rispetto alle elezioni di aprile (fonte Haaretz).

Israele al voto. Nelle prime ore di apertura dei seggi di questa seconda tornata elettorale, ecco i primi commenti, raccolti dai siti d’informazione israeliana.

Avigdor Lieberman (Yisrael Beytenu): “Faremo un governo senza gli ultra ortodossi. Non ci sarà una terza elezione. Certamente non verrà sciolta la knesset”.

Ayelet Shaked (Yamina): “Siamo in guerra”, ha detto, “lavorate sodo ai seggi e convincete tutti gli elettori della destra a votare il nostro partito. Sarà difficile, vista la campagna contro di noi messa a punto da Netanyahu”

Reuven Rivlin si mostra in video su Facebook per dire che farà di tutto per evitare un terzo round elettorale: “Farò di tutto per prevenire il rischio di altre elezioni e per formare un governo rapidamente”, ha detto, invitando tutti ad andare a votare, nonostante la frustrazione di doverlo rifare pochi mesi dopo le elezioni di aprile.

 

Amir Peretz (Labor-Gesher), il cui partito nei sondeggi è intorno ai cinque seggi, ha allertato gli elettori: se il suo partito otterrà meno seggi di così, il primo ministro Benjamin Netanyahu formerà una nuova coalizione che gli permetterà di ottenere l’immunità e sarà impossibile perseguirlo per corruzione. “Questa è una lotta di precisione, in cui ogni voto fa una differenza. Se Labor-Gesher va bene, oggi assisteremo a una rivoluzione. In caso contrario, Netanyahu otterrà l’immunità parlamentare”.

In effetti è proprio una battaglia all’ultimo voto: ne basta uno per determinare la fine dell’era Netanyahu. Ecco perché anche il mondo dello spettacolo si è impegnato, senza appoggiare un partito in particolare, a invitare i propri fan a uscire e andare a esprimere la propria preferenza. A cominciare da Gal Gadot che ha scritto: “Andate a votare, è così semplice e così importante. Non importa per chi scegliete di votare. Scegliete di scegliere. Questa è la nostra responsabilità di cittadini”. E a seguire Wonder Woman hanno pensato tutti gli altri, ognuno sui propri social, da Galit Guman a Bar Refaeli fino a Rotem Sela.

 


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