Cultura
Amelia Rosselli, una biografia poetica

Recensione del libro di Alice Zanotti, “Tutti gli appntamenti mancati. Un ritratto immaginario di Amelia Rosselli” in uscita prossimamente per Bompiani

Isola di Lipari, qualche tempo dopo il 9 settembre del 1927. Carlo Rosselli è al confino, raggiunto dalla moglie Marion e dal figlio. Nel 1929 riuscirà ad avedare dall’isola insieme a Emilio Lussu e Francesco Fausto Nitti, preceduto dal rientro sul continente di moglie e figlio. Ma lei va via con un segreto: è incinta. Nascerà Amelia, concepita sull’isola “che bisbiglia”. Così comincia il racconto di Alice Zanotti nel suo libro Tutti gli appuntamenti mancati. Un ritratto immaginario di Amelia Rosselli, in uscita prossimamente per Bompiani.

Si percorre tutta la vita della poetessa da quel momento, dal giorno del suo concepimento, fino alla morte, avvenuta nella sua casa di via del Corallo a Roma, passando per tutte le perigrinazioni e i lutti che la famiglia si trova a vivere.  Alice Zanotti viaggia con lei, prende per mano il lettore e lo conduce nell’intimità più assoluta del pensiero di Amelia Rosselli. Che è Melina, Amelia e Marion a seconda delle età della vita. Prende il nome di sua madre, lei che portava quello della nonna in una sintonia distante, in un sentire affettivo ma forse insufficiente che non basterà a darle quello di cui aveva bisogno. La nonna però è l’unico conforto che le resta, a Firenze, di ritorno dalla guerra, fino al giorno del suo primo ricovero psichiatrico. Aveva trovato un ragazzo, il suo Goethe, di lei che per lui era Beethoven, in un gioco delle parti amoroso, caldo, ma ancora tutto da costruire. O forse, impossibile da costruire. Il mondo di Amelia è affollato di storie, personaggi, dolori, mancanze, lutti. In quel mondo piove forte e quell’acqua annienta le forze della poetessa, oppure le esalta, in un gioco al massacro che purtroppo le costerà diversi ricoveri, dopo il primo, seguito al  suo bagno invernale in una fontana pubblica.

La pioggia, sì. Invade la casa di lei adulta, come aveva invaso il suo cuore di bambina, a volte con un senso benefico di pulizia e rinascita (per lavare la polvere, che per lei è la cenere della morte, del dolore delle perdite dei suoi cari), ma quasi sempre sopraffatto dal peso di quel liquido. Si riconnette all’onda, a quella forma vitale che anima i mari e gli oceani e che da ragazzina sentiva di poter trasferire in musica, sul pianoforte, attraverso le sue dita. Chissà, forse le poesie erano un modo per dar musica alle parole, per rendere onda il pensiero. Che però premeva nella sua testa, su quei capelli corti e gli occhi grandi, azzurri, liquidi anche loro.

Alice Zanotti documenta i fatti, quelli accaduti davvero, nella famiglia Rosselli, registrandoli sul suo libro. Ma poi racconta anche i pensieri di Amelia, la sua protagonista, e conduce il lettore nella dimensione poetica e dolorosa dell’autrice, quasi li avesse potuti registrare: una reporter dell’anima altrui. Il compito è certamente ambizioso, ma Zanotti riesce nell’intento, supportata da una scrittura controllata che non si trasforma mai in flusso di coscienza. Accenna, piuttosto, dissemina versi nella sua prosa poetica e tratteggia uno stato d’animo. Più stati d’animo, certo. Quelli che compongono però un modo di essere, un punto di vista sul mondo, sulla vita. E Amelia Rosselli era un vulcano. Di idee, di percezioni, di sensibilità e ironia. Basta seguirla, tra guizzi, invenzioni e depressioni, prendendo il rischio però di convivere (almeno per il tempo della lettura) con una solitudine incolmabile. Responsabile forse di tutti quegli appuntamenti mancati, sicuramente però l’unica compagna fedele di Amelia per tutta la vita.

Alice Zanotti, Tutti gli appuntamenti mancati. Un ritratto immaginario di Amelia Rosselli, Bompiani, 256 pagine, 17 euro (l’uscita è slittata, vi aggiorneremo non appena sarà disponibile)

Micol De Pas

È nata a Milano nel 1973. Giornalista, autrice, spesso ghostwriter, lavora per il web e diverse testate cartacee.


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