Joi in
Comunità ebraica di Milano: uno sguardo al futuro dopo la caduta del Consiglio

Intervista al Presidente Milo Hasbani sul mondo che verrà

Il consiglio della comunità ebraica di Milano si è sciolto. Nella riunione di ieri, la lista Wellcommunity ha confermato le proprie dimissioni, dunque la Comunità sarà chiamata a esprimere le proprie preferenze a nuove elezioni, probabilmente indette contestualmente a quelle per l’Unione, in data ancora da definirsi.
Abbiamo sentito Milo Hasbani, presidente della Comunità milanese circa le ragioni di questa crisi e il prossimo futuro. Le tensioni interne hanno contraddistinto questo consiglio, polemiche e dimissioni hanno punteggiato i lavori della giunta, fino al suo scioglimento. Ma cosa accadrà alle prossime votazioni? Quanto questo consiglio rappresenta il clima interno alla comunità milanese e cosa potrebbe cambiare con una nuova tornata elettorale?
“Desidero esprimere la mia delusione”, commenta Milo Hasbani, “Le dimissioni della lista Wellcommunity in questo momento storico sono assurde. Dobbiamo gestire una situazione complicata, a sostegno di famiglie in grave disagio economico e questo richiede una stabilità interna. Il Consiglio ha lavorato bene, gestendo la pandemia in maniera significativa e portando il bilancio in attivo. Purtroppo ora ci aspetta una gestione di mantenimento fino alle prossime elezioni”.

Pensa di ricandidarsi?
“Non lo so. Sono candidato per l’Unione e da molti anni sono a disposizione della Comunità, ma il problema attuale è che non c’è ricambio e si fa molta fatica a trovare persone disponibili a occuparsi della vita comunitaria”.

Cosa pensa delle prossime elezioni, potranno essere significative per un reale rinnovo delle forze in campo e per garantire una stabilità al Consiglio?
“Quello che si è appena sciolto era comunque rappresentativo del clima interno alla comunità milanese, fatto di polemiche e di mancanza di un dialogo costruttivo”.

Si poteva evitare questa crisi?
“Il rabbino capo ha convocato tre rappresentanti di ognuna delle due liste per provare a trovare un accordo, ma questa volta non è stato possibile, purtroppo. Le ragioni delle dimissioni della lista Wellcommunity sono varie. Una riguarda anche Joi. L’evento organizzato con l’assessorato giovani sui nipoti della Shoah (raccontato nell’articolo La storia è la difesa della memoria. Parola dei nipoti della Shoah, ndr) ha causato inizialmente le dimissioni del vice-assessore, contrario all’iniziativa. La scuola è un altro tema caldo. Wellcommunity ha chiesto e ottenuto che venisse introdotto l’assessore alle materie ebraiche e il rabbino ha chiesto che il prossimo dirigente abbia competenze al riguardo. Si chiedeva anche che conoscesse l’ebraico ma siamo riusciti a evitare questa specifica, che avrebbe certamente limitato molto le candidature. Ma la crisi è scoppiata perché abbiamo cominciato a lavorare al bando per trovare il nuovo dirigente scolastico, su cui Wellcommunity è contraria. Infine, tra le cause va annoverata anche la firma di un assessore della carta della Memoria di Gariwo. A lui come ad altri firmatari è stato chiesto di ritirarla…”.

Micol De Pas

È nata a Milano nel 1973. Giornalista, autrice, spesso ghostwriter, lavora per il web e diverse testate cartacee.


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