Cultura
Educare a educare. Percorsi per gli insegnanti firmati Gariwo

La didattica della memoria e le prossime iniziative in calendario

Un lavoro a scatole cinesi, in cui ogni pezzo ne contiene un altro. Tutti sono collegati. Il risultato è una grande rete composta da diverse attività, accomunate da un unico obiettivo: promuovere la responsabilità personale a partire dalla conoscenza delle storie dei Giusti.
È questa l’impressione generale che si riceve parlando con Sabrina Di Carlo, responsabile della didattica per Gariwo – La foresta dei Giusti, realtà che dal 1999 diffonde – attraverso la creazione di Giardini dei Giusti, oggi presenti in tutto il mondo – la «memoria del Bene».
I Giusti onorati sono persone, del passato e del presente, che in momenti bui della Storia o in circostanze difficili hanno scelto di ascoltare la propria coscienza, salvando vite, di qualunque appartenenza, e difendendo la dignità umana.

A Gariwo, com’è noto, si devono, tra le altre cose, l’istituzione della Giornata dei Giusti del 6 marzo – dal 2017 appuntamento del calendario civile in Italia – e la creazione del primo Giardino dei Giusti di tutto il mondo al Monte Stella di Milano.

A Sabrina Di Carlo abbiamo chiesto di raccontarci il lavoro svolto con le scuole, e nello specifico con gli insegnanti, lavoro che tra l’altro rientra nell’ambito di un Protocollo d’intesa firmato nel 2018 con il Ministero dell’Istruzione per la “Diffusione della conoscenza dei Giusti e della memoria del bene”.

Per risponderci, inizia con una premessa: «Voglio partire da una citazione da Agnes Heller cui si rifà Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, parlando di memoria: “Il male alle persone non si deve raccontare dalla fine, ma dal suo inizio”. Il male, come sappiamo, germoglia banalmente da gesti piccoli: a scuola, ad esempio, dal bullismo. Da questi atteggiamenti, solo all’apparenza di poco conto, passa a manifestarsi nella società tutta: riduce spazi di democrazia, colpisce il dissenso, nelle più diverse forme, e via di seguito».

Di qui la necessità di promuovere – all’interno di una società sempre più complessa come quella attuale – il senso di responsabilità personale e, insieme, il sentimento di appartenenza a una comunità. Due facce della stessa medaglia per le quali la scuola gioca un ruolo fondamentale. «Per questo la conoscenza storica è indispensabile, e il terreno in cui realizzarla è proprio la scuola, che deve prepararsi a formare dei cittadini, non solo dei lavoratori», aggiunge Sabrina.

Tale passaggio è possibile solo grazie a insegnanti preparati a mantenere uno sguardo largo, in grado di rileggere il passato abbracciando il presente, con le sue – drammatiche – emergenze umanitarie.
Gariwo dedica pertanto un’attenzione speciale ai docenti delle scuole, dalla primaria in poi, destinatari di incontri e seminari sulla memoria dei Giusti; coinvolti come guide, o spesso referenti, dei Giardini dei Giusti; promotori, nelle proprie classi, del concorso “Adotta un giusto”, incentrato sul tema della cittadinanza attiva.
Tra gli strumenti di cui vengono dotati c’è una newsletter mensile, Gariwo Tool, che offre spunti per il lavoro in classe, recensioni di libri e film, segnalazioni di eventi suddivisi per aree geografiche.

Quest’anno inoltre per loro è in cantiere un nuovo progetto. Il titolo, “Comunità di memoria”, già dice molto. Si tratta di un percorso di formazione, incentrato sui luoghi della memoria e sull’insegnamento della Shoah, che si svolgerà dal 2 al 14 ottobre 2023.
Cuore del percorso – organizzato in collaborazione con Spostiamo mari e monti APS di Torino – è un viaggio dall’11 al 14 ottobre a Cracovia, con una visita al Museo Memoriale di Auschwitz-Birkenau.

Sulle ragioni di “Comunità di memoria” Sabrina precisa: «Crediamo sia necessario utilizzare la memoria della Shoah – come sottolinea Nissim – come una sorta di lente d’ingrandimento. Una lente che ci consente di vedere la genesi del male in ogni situazione, e quindi di prevenire l’odio e i genocidi, in qualunque forma oggi si presentino».

Destinatari del programma sono docenti del ciclo secondario, di tutta Italia. È prevista una fase di preparazione svolta attraverso una lezione online, prima della partenza, aperta a tutti e tenuta da Gabriele Nissim. Quindi, spiega Sabrina, «per i 30 docenti che sceglieranno di partire, la proposta comprende visite guidate, in italiano, al ghetto e al quartiere ebraico di Cracovia, al Museo Fabbrica di Schindler e al Museo Memoriale di Auschwitz-Birkenau».
Alle visite guidate si accompagneranno una lectio magistralis presso l’Università Jagellonica di Cracovia curata da Francesco Cataluccio, saggista e scrittore, e da un rappresentante della Fondazione Auschwitz-Birkenau, oltre a un dibattito finale con una “restituzione” dell’esperienza da parte dei partecipanti. Per i docenti infine il seminario è valido ai fini dell’espletamento dell’obbligo formativo.

«Oltre a formarsi in prima persona – aggiunge Sabrina – gli insegnanti potranno poi proporre alle loro classi un viaggio analogo, magari facendo loro stessi da guide». Già tra gennaio e marzo 2023, infatti, Spostiamo mari e monti APS, insieme a Gariwo e ad altri enti e istituti storici, ha organizzato con studenti del triennio della scuola superiore e universitari di varie regioni italiane, dei percorsi che si completano proprio con un viaggio a Cracovia e sui luoghi della memoria.

Ancora, va ricordato l’appuntamento annuale, a Milano in novembre, con GariwoNetwork. È un momento pensato, racconta ancora la responsabile della didattica, «per far incontrare la rete di docenti che hanno una didattica vicina a noi, i referenti dei Giardini dei Giusti (che in molti casi, come anticipato, sono proprio degli insegnanti) e i vari enti, pubblici e privati, impegnati nella diffusione del messaggio dei Giusti».
Quest’anno l’incontro si terrà unicamente in presenza, il 24 e 25 novembre. L’edizione 2023 ha poi in calendario almeno due workshop, di cui uno dedicato agli insegnanti.

«Dopo gli ultimi anni in cui GariwoNetwork si è svolto parte online e parte in presenza, siamo davvero felici di poter offrire un momento in cui favorire gli scambi, anche informali, tra tutti i soggetti citati. È importante, anche per fare rete», conclude. In una parola, verrebbe da aggiungere, per continuare a fare comunità.

Giulia Ceccutti
collaboratrice

Laureata in Lettere Moderne lavora come editor di saggistica.
Segue dal 2004 la realtà israelo-palestinese e dal 2014 coordina la comunicazione e le attività dell’Associazione Italiana Amici di Neve Shalom Wahat al Salam, che sostiene l’omonimo Villaggio (‘Oasi di pace’) in Israele.
Scrive articoli di approfondimento e recensioni di libri per Terrasanta.net.
E’ autrice della guida Grecia. Luoghi cristiani e itinerari paolini (Terra Santa Edizioni, 2019).


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