Un progetto fotografico e un libro d’artista
Un lunario, ma lungo 30 anni. Dove non sono raccolte le fasi lunari e il calendario delle feste, magari le previsioni meteorologiche e i consigli sull’agricoltura, le notizie su fiere e mercati e qualche predizione sul futuro come succedeva nei lunari di campagna. Quello di Guido Guidi è un lunario fotografico.
In Lunario, 1968-1999 del fotografo di Cesena, la luna è protagonista di ogni scatto e di ogni sperimentazione artistica, di ogni pensiero legato alla magia e al fantastico. La luna illumina anche gli sbalzi umorali, la follia e la malinconia. La luna illumina il paesaggio, ma anche un volto femminile. E a cercarla, la luna, la si trova in ogni cosa. Basta saperla guardare: di facce ne ha due. Almeno due. Perché, stando in ambito ebraico, la luna ha moltissimi significati, a cominciare dal primario, quello di piccolo luminare di cui si parla in Bereshit. L’identificazione con la luna, di cui si segue il calendario, diventa celebrazione del pluralismo, della fiducia nel cambiamento, della sfida alla convenzionalità secondo cui solo una luce che acceca e ferisce, come quella del sole, può guadagnarsi una posizione. Guidi, con la sua macchina fotografica, la ritrae ovunque, persino nel suo lato oscuro: il suo Lunario culmina con gli scatti dell’eclissi del 1999.
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E se Guidi è stato un pioniere della nuova fotografia italiana di paesaggio, attento ad analizzare il significato del guardare, proprio nella sua pratica, qui si concentra su un elemento visivo e visionario – la luna – che poi trasforma in ispirazione artistica. Anch’essa plurale, cangiante e metamorfica. A cominciare dalle sperimentazioni della fine degli anni sessanta suggerite da Italo Zannier, per le quali Guidi fotografa e distorce l’amica Mariangela Gualtieri, fino a ritrovare la forma della luna in tutti gli scatti: nel volto di una donna, o di una bambina che gioca a palla tra la luce e l’ombra. E ancora, nei paesaggi ripresi attraverso un obiettivo fish-eye. Con gli anni Ottanta arrivano le fotografie a colori, che culminano con l’eclissi solare dell’11 agosto 1999, qui accompagnata da una significativa citazione dai Problemi di Aristotele:
Perché durante le eclissi di sole, se si guarda attraverso un crivello o attraverso delle foglie, di platano per esempio o di un altro albero a foglie larghe, o attraverso le dita incrociate delle due mani, i raggi di sole hanno a terra la forma di una piccola luna?
Un lavoro prezioso, un libro d’artista, un progetto fotografico.
Lunario, 1968-1999 (MACK, 2020) verrà presentato da Micamera in collaborazione con Viasaterna, che ospiterà l’incontro.
Guido Guidi in conversazione con Nicoletta Leonardi
Martedì 18 febbraio, ore 18,30, Viasaterna, in Via G. Leopardi 32, Milano
È nata a Milano nel 1973. Giornalista, autrice, spesso ghostwriter, lavora per il web e diverse testate cartacee.