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Breve nota di Gadi Schonheit circa la Comunità ebraica milanese

Un commento dell’assessore alla cultura

Una breve nota di Gadi Schonheit, assessore alla cultura, a proposito del futuro della comunità ebraica milanese. Un commento in forma di dialogo a partire dai fatti che hanno portato allo scioglimento del consiglio.

“Sono molto preoccupato”, spiega Gadi Schonheit “per il destino di questa comunità che mi pare abbia come destinazione solo la frammentazione”. La frammentazione però è stata ed è una fonte di ricchezza, “Certo, è una grande ricchezza, ma se si traduce unicamente nella violenza reciproca invece che nel dialogo e nella comprensione, la comunità rischia di non avere un futuro”. Teme un progressivo abbandono degli iscritti? “Esatto. Il livello di scontro e discussione è inaccettabile e rischiamo di avere persone che si sentono sempre meno rappresentate e coinvolte. Temo moltissimo per il prossimo consiglio”. Perché? Ci sarà un effettivo ricambio o si riproporrà la fotografia esatta di quello attuale? “Ci vorrebbe, più che altro, un alto valore morale perché garantire la governabilità è un dovere dei consiglieri. Poi, come ha già sottolineato Hamaui, c’è un problema di governance, ma ancora prima etico”. Ovvero? “Trovo sia stato irresponsabile dimettersi in un periodo di emergenza. La modifica del sistema elettorale per introdurre il maggioritario è stata richiesta nello scorso Consiglio dalla lista Wellcommunity e prevede un premio di maggioranza alla lista che raggiunge il 40%. Abbiamo adottato questo nuovo sistema e abbiamo vinto le elezioni, ma Wellcommunity non ha accettato il risultato, proponendo Raffele Besso, il capolista, come presidente della Comunità. Ma non è tutto. Non ci saremmo mai dimessi da minoranza utilizzando questo sistema le decisioni della maggioranza, proprio per un fatto etico. Trovo inaccettabile, inoltre, usare violenza verbale. Durante l’ultimo consiglio abbiamo assistito a un film dell’orrore e nei giorni seguenti il livello di discussione non è cambiato. Si è insinuato di dover controllare il grado di ebraicità delle persone e la liceità dei voti alla lista Milano Ebraica…”. Eppure, siete riusciti a portare avanti molti progetti in questo anno e mezzo. “Sì, abbiamo lavorato bene e la gestione è stata migliore di quelle passate, il bilancio è attivo, il welfare è riuscito a fornire servizi molto importanti in questa crisi che ha colpito molte famiglie e il mio assessorato, con Pia Jarach e Luciano Bassani, ha messo a punto parecchie iniziative e ne porterà avanti altre con l’attuale vice assessore Serena Vaturi. Ecco perché sono preoccupato del prossimo futuro. Se non si accetta di lavorare in sinergia e in maniera democratica, lasciando la presidenza e la composizione della giunta alla lista vincitrice e accettando compromessi necessari alla governance, sarà impossibile proseguire”.

Micol De Pas

È nata a Milano nel 1973. Giornalista, autrice, spesso ghostwriter, lavora per il web e diverse testate cartacee.


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