Cultura Cibo
Haroset – un viaggio nella storia

Una ricetta e mille varianti. Il racconto della sua origine (con una piccola idea geniale per il mercato israeliano…)

“La consistenza molliccia e il colore ricordano la malta o altri materiali di costruzione del 1500 aC di cui non mi intendo, usati dagli schiavi ebrei durante la schiavitù in Egitto (…). La parola haroset in ebraico deriva da argilla (cheres). La prima traccia del costume di consumare haroset si trova nella Mishnà, il primo testo dell’ebraismo rabbinico ed è ripreso nel Talmud. Come molti altri precetti del seder, anche questo potrebbe derivare dall’uso dei simposi dei Greci, che intingevano il cibo in impasti di frutta secca e spezie. A seconda dei luoghi in cui gli ebrei hanno vissuto, le ricette comprendono datteri e fichi, piuttosto che mele, noci e uvette (…). Gli iraniani utilizzano 40 ingredienti diversi per ricordare i 40 anni di peregrinazioni nel deserto“, spiega Miriam Camerini nel suo libro Ricette e precetti, messo a punto con Benedetta Jasmine Guetta e Manuel Kanah e le illustrazioni di Jean Blanchaert (eidto da Giuntina). Che, dopo aver messo in luce varie differenze territoriali nella creazione del proprio haroset, conclude: “L’idea più geniale l’ha avuto nel 2015 la filiale israelian di Ben&Jerry’s – noto marchio di gelati americano – lanciando sul mercato un gelato al gusto charoset. La ricetta? Quella ashkenazita, of course!”.

La ricetta:

300 gr di datteri secchi denocciolati

200 gr di noci

200 gr di mandorle+200 gr di nocciole

100 gr di pinoli

50 gr di pistacchi

1 mela grattugiata

succo di arancia o melagrana

noce moscata

Tritate tutta la frutta secca riducendola in polvere. A parte, frullate i datteri (che potete anche far rinvenire leggermente in acqua bollente) e la mela grattugiata. Mescolate tutti gli ingredienti con l’aggiunta di una grattatina di noce moscata, aggiustate la consistenza dell’impasto con del succi di arancia o melagrana per ottenere unapasta morbida e appiccicosa, dalla quale sia facile ottenere delle palline. Conservate in frigo in un vasetto da marmellata ben chiuso.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.