Cultura
L’antisemitismo negli atenei del Nord Italia prima e dopo il 7 ottobre

Una ricerca condotta dall’Istituto Cattaneo di Bologna

L’Istituto Cattaneo di Bologna ha condotto una rilevazione sull’antisemitismo negli atenei del Nord Italia dal titolo Studenti universitari, ebrei e Israele prima e dopo il 7/10. Ne sono autori Asher Daniel Colombo, Gianpiero Dalla Zuanna, Fabio Quassoli, Barbara Saracino e Manuela Scioni, che ci hanno autorizzato a pubblicare la ricerca per intero (il link a fine articolo). Ne abbiamo parlato con Asher D. Colombo che precisa subito un dato interessante: questa ricerca avrebbe dovuto svolgersi nel 2020 e «Per fortuna», commenta Colombo, «non è partita. Avremmo dovuto fare rilevazioni in aula e, a causa della pandemia del Covid, non era possibile. Così l’abbiamo ripresa, del tutto casualmente, nel settembre 2023 e al 6 ottobre avevamo già circa un migliaio di questionari completati, tanto che ci stavamo domandando se fermarci o raccogliere ancora un po’ di dati. Poi, con i fatti del 7 ottobre, chiaramente, abbiamo proseguito nell’indagine».

Tra il 29 settembre e il 31 ottobre 2023, i questionari sono stati somministrati in totale a 2.579 studenti del primo o secondo anno di diversi corsi di laurea triennali o a ciclo unico, rappresentativi di indirizzi umanistici e non. La stragrande maggioranza dei rispondenti ha tra i 19 e i 21 anni. Il quadro che ne emerge è molto interessante. «Emerge prima di tutto che resta abbastanza stabile  l’antisemitismo tradizionale, stratificato, quello che si basa su pregiudizi come la cospirazione e quello della doppia lealtà, pur segnando un lieve calo intorno al 7 ottobre, ma di brevissima durata», spiega Colombo. Che continua: «Un altro gruppo di indicatori, quelli che compongono la tesi del nazi-sionismo, non varia molto, non è intaccato dai fatti del 7 ottobre. Perché dipendono da una visione della realtà, da una ideologia molto stabile (e molto diversa dal pregiudizio). L’unico dato in crescita dopo il 7 ottobre è quello relativo alla considerazione di Israele come la Germania nazista. E questo dato cresce da subito, nei giorni 7 e il 10 ottobre, vale a dire prima della risposta israeliana e soprattutto prima del 17 ottobre, una data importante perché l’esplosione nell’ospedale di Gaza segna uno spartiacque. Cosa significa? Significa che il nazisionismo innesca reazioni di maggiore adesione perché gli atti commessi da Hamas non sono letti come atti terroristici ma come azioni di resistenza». Se poi questi dati si guardano in un’altra tabella che divide gli studenti secondo la propria autocollocazione politica, si nota che tra chi si definisce di destra o di centro destra i dati non cambiano, mentre tra chi si reputa di sinistra o centro sinistra i dati crescono e, come spiega Colombo, crescono sensibilmente nel centro sinistra dopo il 7 ottobre. «Quindi», continua Colombo, «L’idea che gli ebrei sfruttino a proprio vantaggio la Shoah non si riduce dopo il 7 ottobre e quella secondo cui Israele sarebbe come la Germania nazista, cresce».

A essere più facilmente soggetti a sottostare a pregiudizi e ideologie sono persone che, a parità di condizioni sociali, non leggono libri spontaneamente e non hanno conseguito una carriera di studio particolarmente brillante. «Tra i dati che abbiamo raccolto ci sono anche i voti di maturità e il numero di libri non scolastici letti», spiega Colombo, «e abbiamo visto che i pregiudizi si riducono quanto migliori sono i risultati scolastici e quanto più alto è il numero di libri letti: in questi casi c’è una minore capacità ad aderire ai pregiudizi e alle ideologie».

Qui trovate il documento completo: 2023-11-20-Antisemitismo

 

 

Micol De Pas

È nata a Milano nel 1973. Giornalista, autrice, spesso ghostwriter, lavora per il web e diverse testate cartacee.


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