Cultura
Leo Wächter: sopravvissuto a Dachau, portò i Beatles al Vigorelli di Milano

La storia della musica live italiana è legata al suo nome e ad un giorno indimenticabile del 1965 quando i Fab Four si esibirono al Vigorelli di Milano

Se Milano già negli anni Sessanta è stata la capitale italiana della musica una buona parte del merito va attribuita a Leo Wächter, imprenditore musicale e teatrale, fondatore nel 1977 del leggendario teatro Ciak, in via Sangallo nel capoluogo lombardo. Wächter (1922-2000) arrivò in Italia come profugo ebreo dalla natìa Kolomya, in Polonia, dopo essere miracolosamente sopravvissuto al campo di concentramento di Dachau dove era stato imprigionato quando aveva 11 anni (la sua storia venne raccolta da Steven Spielberg per un documentario sulla Shoah).

Ebreo polacco, antifascista, partigiano, organizzatore instancabile  di eventi benefici per la Lega italiana per la lotta contro i tumori, Wächter decise di puntare fin dall’inizio della sua attività di promoter sui grandi nomi della musica internazionale come Harry Belafonte, Josephine Baker e Paul Anka. Ma la sua carriera toccò il punto più alto quando in rapida sequenza organizzò i concerti di leggende della musica come Beatles, Jim Hendrix, Who, Rolling Stones, Frank Sinatra ed Emerson Lake & Palmer.

In particolare il suo nome si legò per sempre alla storia della musica italiana dal vivo il 24 giugno del 1965 quando i Fab Four si esibirono al Vigorelli di Milano. In quel periodo in Italia non erano in molti a credere nel potenziale dei Beatles. Quando Wächter propose alla Rai di filmare i concerti milanesi dei quattro di Liverpool, un dirigente della tv di stato gli disse di non essere minimamente interessato ai quattro capelloni inglesi: «Tra qualche mese dei Beatles non si ricorderà più nessuno». 

I Fab Four arrivarono a Milano il 23 giugno. Davanti alla stazione Centrale vennero accolti da tremila fan e trasferiti in fretta e furia all’Hotel Duomo di Milano. Due gli spettacoli al velodromo milanese, il primo sotto il sole iniziò alle 16 davanti a ottomila spettatori. Mille lire il prezzo del biglietto. Venticinquemila invece i fan presenti allo show serale che iniziò dopo le esibizioni degli artisti di supporto: Peppino Di Capri, Fausto Leali, i New Dada e Guidone.

La storia di Wächter è raccontata nel libro scritto dalla figlia Patrizia: Papà Leo. I Beatles, la balena Jonas, il Ciak e altre magie: dietro le quinte di un grande impresario (Bompiani). Leo Wächter subì le persecuzioni antisemite nella natia Polonia e poi in Germania, dove bambino, nel 1933, finì nel lager di Dachau con il padre socialdemocratico. Insieme alla famiglia riuscì a fuggire in Olanda, da lì in Jugoslavia e infine in Italia, a Milano. Durante la guerra Leo fu incarcerato a San Vittore come antifascista, poi operò come partigiano nel Varesotto. Subito dopo la Liberazione sposò Betty. In seguito nacquero Patrizia e Susanna. Negli anni successivi diventò uno degli impresari più famosi d’Italia…

 

 

 

Gianni Poglio

Giornalista, autore, critico musicale. Dopo numerose esperienze radiofoniche e televisive, ha fatto parte della redazione del mensile Tutto Musica e del settimanale Panorama (Mondadori). Conduttore dii talk show per Panorama d’Italia Tour, con interviste “live” ai protagonisti della musica italiana e di dibattiti tra scienza ed intrattenimento nell’ambito di Focus Live, ha pubblicato per Electa Mondadori il libro “Ferdinando Arno Entrainment”


1 Commento:

  1. Io c’ero alla Stazione Centrale
    il giorno del loro arrivo.
    Erano tutti ad attenderli
    al binario numero 14
    Io e il mio amico eravamo soli ,
    al binario 3
    Come quattro gazzelle sono scesi ,
    stupiti della nostra presenza ,
    ci hanno , con un sorriso, salutati.
    Presenti al Concerto
    Il Vigorelli era stracolmo. 🥰
    Non è stato registrato dalla RAI , ma io si ,
    tutto nei miei ricordi !


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