Un musical per raccontare la carriera e la vita di un’icona Jewish-American della musica contemporanea
La febbre da biopic non riguarda solo il cinema. Anche a Broadway sono convinti che raccontare la vita delle star sia un business in cui credere. E così, dopo aver portato in scena le vite e le carriere di Cher (The Cher Show), dei Temptations (Ain’t Too Proud), dei Four Seasons (Jersey Boys) e di Carole King (Beautiful), adesso tocca ad un’altra icona della musica americana: Neil Diamond.
Presto le sue canzoni diventeranno la colonna sonora di un musical che debutterà a New York. Diamond, nato nel 1941 a Brooklyn (Coney Island) da una famiglia ebrea di origini russe e polacche, è uno dei personaggi che hanno fatto la storia della musica americana del Novecento. Prima di ogni altra cosa lo dicono i numeri: 100 milioni di album venduti, 38 canzoni entrate nella Top Ten a stelle e strisce, un posto nella Rock and Roll Hall of Fame e un Grammy Award alla carriera.
Suo padre, Akeeba “Kieve” Diamond, era un commerciante di alimenti secchi, che nei primi anni di vita di Neil venne mandato in Wyoming per servire l’esercito americano. In quel periodo Neil si innamorò delle tradizionali canzoni western, la colonna sonora dei film che avevano i cowboy del wild west come protagonisti.
Tra i brani indimenticabili, Cracklin’ Rosie, Song Sung Blue, Longfellow Serenad”, I’ve Been This Way Before, If You Know What I Mean, Desiree,”You Don’t Bring Me Flowers, America, Yesterday’s Songs, e Heartlight. Oltre, naturalmente, a Girl, you’ll be a woman soon, scritta da Diamond nel 1967 e riportata al successo nel 1994 dagli Urge Overkill present nella colonna sonora di Pulp Fiction.
Nel 1967, Gianni Morandi incise un pezzo di Diamond, Solitary Man, riscritto da Franco Migliacci con il titolo di Se perdo anche te, arrangiato da Ennio Morricone e contenuto nell’album Gianni 4.
Tra i suoi album migliori va sicuramente annoverato Home Before Dark, uscito nel 2008 e prodotto da Rick Rubin, il produttore americano famoso per il suo lavoro con i Red Hot Chili Peppers e molti artisti della scena rap. Un disco di grande intensità che ha regalato a Diamond il primo posto nella classifica degli album in America. Non era mai successo prima che un artista di 67 anni conquistasse la vetta della classifica negli Stati Uniti.
Il record precedente apparteneva a Bob Dylan, che a 65 anni aveva debuttato al primo posto nella Billboard Chart con il disco Modern Times.
Giornalista, autore, critico musicale. Dopo numerose esperienze