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Olimpia Milano – Maccabi, storia di una partita

Vittoria per Milano, ma buone prestazioni nel Maccabi. Si attende il ritorno…

Quella tra Olimpia Milano e Maccabi Tel Aviv non è mai una partita comune. Per i meno giovani la memoria corre subito ai due successi consecutivi dell’Olimpia targata Tracer, arrivati battendo in finale i Gialli di Tel Aviv a Losanna e a Gand (1987 e 1988). In anni più recenti, proprio sul parquet del Forum di Assago il Maccabi ha ottenuto il suo ultimo titolo europeo sconfiggendo in finale gli spagnoli del Real Madrid. A spianare la strada del Maccabi verso il sesto titolo continentale era stato un fallo antisportivo di Niccolò Melli, che nel finale di una combattuta gara del quarto di finale tra Olimpia e Maccabi aveva rimesso in carreggiata la squadra di Tel Aviv, poi vincente ai supplementari e trascinata al titolo da Ricky Hickman e da un incontenibile Tyrese Rice. Proprio quel Niccolò Melli che, dopo sei anni tra Germania, Turchia e Stati Uniti, ha scelto di tornare all’ombra della madonnina per essere ancora protagonista in Europa.

Nella fresca serata di inizio autunno, segnata dai primi accenni di nebbia dell’hinterland milanese, l’attesa per la sfida è tanta. La risposta del pubblico è più che buona e nel settore ospiti l’atmosfera è di festa. Alla tifoseria di casa manca la spinta dei gruppi organizzati, ma il colpo d’occhio del Medionalum Forum restituisce il colore e la passione di due delle squadre più
titolate della competizione europea.
Il Maccabi inizia la partita con un paio di buone giocate difensive, ma l’attacco degli ospiti è bloccato e Milano impiega poco a prendere la testa con un Melli subito incisivo. L’Olimpia prova a dare una spallata alla partita e il primo quarto dice 26-15 per i padroni di casa. Nel secondo quarto il copione non cambia e Milano mette in mostra un’ottima fluidità offensiva, con un “Dinos” Mitoglu infallibile sugli scarichi che consente al pubblico di casa di rievocare il nome di uno degli eroi delle battaglie degli anni ’80.
Sul fronte opposto coach Sfairopoulos non trova alternative alla serata storta di Scottie Wilbekin e il risultato del secondo parziale è ancora di 26-15 per i padroni di casa, per un 52-30 complessivo. Partita che dopo 20 minuti sembra già finita.

Nel terzo periodo si siede un po’ e con l’unica fiammata di Wilbekin nel finale di quarto il Maccabi si riavvicina. L’Olimpia non riesce a dare il colpo del KO, ma il vantaggio resta ampio anche nell’ultimo periodo e il punteggio finale è di 83-72 per i padroni di casa, che con una buona prestazione corale si portano sul 3-0 nella competizione.

La sfida di venerdì 15, sempre al Mediolanum Forum, contro i campioni in carica dell’Efes Pilsen (anche quest’anno partito malissimo) ci dirà a che punto è il progetto di coach Ettore Messina. Il Maccabi paga la luna storta di Wilbekin e un inizio disastroso al tiro. Le buone prestazioni di Williams, Nunnally e Reynolds lasciano ben sperare per il futuro e la trasferta in Francia può già essere un occasione per ripartire. Nella conferenza stampa di fine partita, Sfairopoulos parla dei segnali positivi e della reazione del secondo tempo e della leadership mostrata di Wilbekin nell’intervallo.

Milano-Maccabi è anche e soprattutto una storia di grandi campioni e c’è da credere che al ritorno, alla Yad-Eliyahu Arena, i padroni di casa daranno tutto per difendere il fortino che l’Olimpia ha espugnato lo scorso novembre per la prima volta dopo 33 anni con una storica vittoria al supplementare. Per ora, mentre la nebbia riprende il suo posto e il Green Pass diventa un’abitudine, quella del Mediolanum Forum resta una serata di festa per tutti.


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