Cultura
“Piazza degli eroi”, una pièce di Thomas Bernhard che parla del presente

Il regista Roberto Andòporta in scena questo testo per la prima volta in Italia. Uno spettacolo contro ogni sovranismo, populismo e fascismo mascherato

Quando Thomas Bernhard scrisse Piazza degli Eroi era il 1988. Il drammaturgo austriaco morirà soltanto un anno dopo e questo testo fu subito etichettato come il testamento dello scrittore che aveva speso la vita a irritare e disturbare. In effetti Piazza degli eroi disturbò parecchio pubblico e critica: il suo debutto è definito come uno dei più grandi scandali teatrali del Novecento. Innanzitutto perché si trattava di uno spettacolo-denuncia, ben radicato nella storia e nel presente di Vienna, la città autrisaca in cui è ambientata la vicenda e che ospitava lo spettacolo nel suo Burgtheater: marzo 1988, Piazza degli Eroi, esattamente dove 50 anni prima Hitler annunciò alla folla l’Anschluss, ovvero l’annessione dell’Austria alla Germania nazista. Dunque, un passato pesante, tragico, che inizia in quel 1938 preso a simbolo del nazismo da Bernhard che ne individua la presenza nel presente, quel 1988, in cui l’opera viene scritta e rappresentata. Vienna, nel testo del drammaturgo, è una città fondamentalmente nazista, profondamente antisemita, corrotta e autoritaria.  Lì abitava il professor Josef Schuster, “mente matematica filosofica”, eminente intellettuale ebreo costretto ad emigrare per sfuggire ai nazisti e ora spinto al suicidio dal fatto che, nelle sue stesse parole, la sua patria “è molto peggio di cinquant’anni fa”. Con il suo tono tragico e comico insieme è un testo contro ogni tipo di arroganza, stupidità, meschinità e ipocrisia, un dramma che denunciava già allora il crescere dei fascismi mascherati da sovranismi e populismi, dell’antisemitismo e delle ottusità delle abitudini sociali. Lo fa attraverso la storia di una famiglia ebraica viennese colta nel momento tragico del suicidio. Piazza degli Eroi ha dovuto attendere 33 anni prima di venir rappresentato in Italia. Ora ci ha pensato Roberto Andò, con il suo teatro Stabile di Napoli, che ha fatto un primo spettacolo registrato e mandato in onda su Rai5 e poi in cartellone in varie città della penisola, ora approda al Piccolo di Milano.

Una scelta urgente e necessaria quella di portare in scena il testo di Bernhard oggi, come ha sottolineato Andò:

Se è venuto il tempo di rappresentare in Italia Piazza degli Eroi è proprio perché, a dispetto della inedita precisione realistica di Bernhard, oggi per comprendere il senso di questo testo visionario e catastrofico non servono indicazioni di luogo e di tempo. Ognuno degli spettatori capirà subito che l’azione si svolge in una qualsiasi piazza da comizio, di una qualsiasi città d’Europa. L’Austria di Bernhard è ormai ovunque.

 

A calarsi nei panni del professor Schuster è l’attore Renato Carpentieri, affiancato da Imma Villa nel ruolo della governante – narratrice, forse la favorita di Schuster, per dare voce a quella “partitura a più voci”, come la definisce il regista, “modulando una orchestrazione perfetta dove appaiono come relitti citazioni di altri grandi testi – tra tutti, Il giardino dei ciliegi di Čechov. La piazza e le voci inneggianti che si levano a disturbare la mente sconvolta della vedova del suicida, sono la piazza e le voci che ovunque nell’Europa smarrita di oggi invocano l’uomo forte”.

 

Piccolo Teatro Strehler Milano, dal 3 al 14 novembre 2021
Piazza degli Eroi di Thomas Bernhard, traduzione Roberto Menin
regia Roberto Andò
scene e luci Gianni Carluccio
costumi Daniela Cernigliaro
suono Hubert Westkemper
con Renato Carpentieri, Imma Villa, Betti Pedrazzi, Silvia Ajelli, Paolo Cresta,
Francesca Cutolo, Stefano Jotti, Valeria Luchetti, Vincenzo Pasquariello, Enzo Salomone
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Fondazione Teatro della Toscana – Teatro Nazionale


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