Cultura
Romain Gary e Jean Seberg: storia della loro storia d’amore…

Dal saggio/romanzo “Ardore” di Anna Folli, da poco uscito per Neri Pozza, un viaggio tra realtà, finzione, scrittura e espressione. Per poi rileggere i romanzi di Gary…

“Ardore – Romain Gary e Jean Seberg, una storia d’amore” ( Neri Pozza, 20 Euro ) è un saggio, ma è anche un romanzo – anzi: sono due romanzi; anzi: sono molti romanzi. Mi spiego. Le vite dello scrittore e dell’attrice sono per se romanzesche. I romanzi di Gary sono tutti autobiografici, sia nel senso stretto – narrano, con poche modifiche, fatti e idee dell’ “Uomo dalle troppe vite per un solo nome”, sia in quello lato: sono testi che, attraverso una camaleontica capacità di immedesimazione, restituiscono al lettore le molteplici identità dello scrittore. Ciò che li tiene assieme, e che fa della sua Opera Omnia un solo romanzo a puntate, è in una sola parola: la lingua. Sempre, che sia per narrare una disfatta certa o un incerto successo, lo stile di Romain Gary è immediato, efficace, autentico – e ditemi se non è sia ironico sia maieutico che l’autenticità maggiore si possa raggiungere meglio attraverso la finzione, purché realizzata da un genio della parola scritta come lui. Di simile capacità da prova anche Anna Folli, che per 381 pagine racconta il romanzo di Romain e Jean, delle loro due vite vere finte inventate recitate: vissute. Accostando i capitoli, la Prima Parte – significativamente intitolata “Romain Jean” – la Folli racconta il ‘prima’, dalla nascita all’incontro, dei due protagonisti. La Seconda Parte ( Romain e Jean ) è propriamente la storia che da quell’incontro californiano in poi segnerà le loro vite, fino alle simili – ma non eguali – morti.

Anna Folli ha lavorato di ricerca e narrazione: ha consultato e verificato, ha studiato e compulsato le fonti, ha immaginato solo i dettagli di questa biografia doppia, multipla. Sì, perché – pur ammettendo che il libro possa venir apprezzato anche da coloro i quali niente hanno visto o sanno della Seberg, e nulla hanno letto di Gary – , e sarebbe davvero bello, una volta di più in sintonia con il lascito letterario di Gary, che questo Lettore Principiante prendesse davvero per Personaggi Inventati i due eroi del libro – saranno i più appassionati lettori del romanziere a goderne in pieno. Riconosceranno parole e avvenimenti, figure primarie e secondarie, avventure e disavventure già loro note, perché incontrate nei romanzi, e se ne daranno spiegazione maggiore, invogliandoli a ri leggerli.

Come ho fatto io, cominciando da quella straordinaria autobiografia individuale e collettiva che porta il titolo “La Promessa dell’Alba” ( Neri Pozza, 2006, traduzione Marcello Venturi ). La commozione, stavolta, si è indirizzata più per le centinaia di co-protagonisti – i compagni di guerra – che per l’eroe tragicomico. Non dirò altro, ve ne consiglio la lettura e basta, ma non posso non inchinarmi una volta ancora alla madre, Mina Owczynska – la vera Musa, Dea delle Vite e delle Morti di Romain Kacew / Gary / Ajar… , grazie o a causa della quale tutto nelle loro vite, romanzi compresi, è avvenuto.

Il prezioso lavoro di Anna Folli getta nuova luce sul misterioso Gary, e contribuisce a dipanarne il gomitolo, se non a scioglierne tutti i fili.

In un’intervista insolitamente affidabile, Romain Gary dichiarò che il compito di ogni vero scrittore è capire, e di saper poi svelare al lettore qualcosa di sé che prima non conosceva; Bernard Henry Levy ha scritto che più il capire del credere è quello degli ebrei di ogni tempo. Gary ha dedicato ogni sua intenzione, energia ed esercizio per capire ed esprimere, per comprendere, riscattare, difendere, esaltare e rendere esemplari le vite e le avventure degli ultimi: umani o animali, neri o bianchi, eroi mancati o vittime designate, credenti o atei, ebrei o non ebrei. Questa, più di ogni dato natale o spirituale, è la prova maggiore e più identitaria utile a autenticare il fil juif che inutilmente si andrebbe a cercare altrove: un filo che nulla può spezzare – anche se le sue perle vengono insidiate o annientate – purché il capire, l’esprimersi, il capirsi reciprocamente venga prima di tutto, e sia dunque un filo che, tessendolo, – si alimenta e non finisce mai.

Anna Folli, “Ardore. Romain Gary e Jean Seberg, una storia d’amore”, Neri Pozza, pp.400, 20 euro

Valerio Fiandra
Collaboratore

Valerio Fiandra abita a Trieste ma vive altrove.

Ha sessantotto anni ma non li dimostra.

È Ebreo, ma non ebraico.


1 Commento:

  1. Poche ore fa, lavorando su Romain Gary – il libro di Anna Folli “Ardore” ( Neri Pozza editore ), e la successiva ri immersione nei romanzi di Gary ho scoperto con crescente emozione che la Televisione Canadese ha da soli cinque giorni messo sul suo canale “Archives” su YouTube un documento raro: Romain Gary racconta se stesso.
    È in quattro parti di mezz’ora l’una circa, in francese. È andata in onda il 17 gennaio 1982.
    Bene, non ho altro da dire se non la mia gioia, il mio ardore nel vederla – e la rivedrò. Ho pensato che non sono certo il solo ad apprezzare questo uomo e scrittore straordinario, dunque eccola, tutta.
    NotaDiBao :Il canale canadese è pieno di documenti eccellenti, interviste a scrittori registi compositori…, una cornucopia di materiali di primo valore.


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