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“Il paradiso perduto. Leela” in prima mondiale a Matera

La compagnia israeliana di danza contemporanea Vertigo Dance Company sceglie la Capitale della Cultura 2019 per presentare il suo ultimo lavoro

Sarà la suggestiva Cava del Sole, alle porte di Matera – una delle grotte di tufo caratteristiche della zona, famosa per la Chiesa del Sole che testimonia la presenza di un ordine monastico rupestre di epoca medioevale – a fare da cornice, sabato 6 luglio alle 21, alla presentazione in prima mondiale del nuovo spettacolo della compagnia israeliana di danza contemporanea Vertigo Dance Company.

Vertigo Dance Company nasce a Gerusalemme nel 1992. Lei si chiama Noa Wertheim, è nata negli Stati Uniti ed è cresciuta a Netanya; si diploma alla Jerusalem Academy of Music and Dance nel 1990 a dispetto, leggiamo nella sua biografia, di un’educazione religiosa che “ritarda il perseguimento della sua carriera”. Lui si chiama Adi Sha’al, nato a Haifa, la prima esperienza di danzatore a 17 anni durante un tour di tre mesi negli Stati Uniti con gli scout israeliani; aviatore militare e ufficiale della Brigata Golani, perfeziona lo studio della danza presso la Emek HaYarden Dance Studios e il Kibbutz Dance Workshop. Noa e Adi si incontrano, giovani debuttanti, alla Jerusalem Tamar Dance Company e non si lasciano più: compagni di arte e di vita.

Il primo spettacolo è un loro duetto intitolato, appunto, Vertigo: nasce da una conversazione tra i due sulla sensazione di vertigine che si prova durante la danza. Per Adi, un filo che lega le sue due vite, di pilota e di ballerino; per Noa, un’opportunità (“La vertigine ti fa perdere l’equilibrio e ti consente di ricominciare”).

 

Guarda la storia di Vertigo Dance Company raccontata da Noa Wertheim

Arriviamo ai primi anni Duemila: la compagnia a Gerusalemme ha successo, si fa conoscere all’estero, la municipalità la sovvenziona. Ma Noa e Adi non sono soddisfatti, desiderano una vita in cui “l’arte sia vicina alle persone e all’ambiente”. Noa comincia, ogni sera dopo il lavoro, a incontrarsi regolarmente con le sue tre sorelle, le rispettive famiglie e una manciata di amici: insieme immaginano un modo diverso di vivere e, dopo aver ottenuto un pezzetto di terra vicino al kibbutz Netiv HaLamed-Heh, nella valle di Elah, si mettono a costruirlo. Il Comune di Gerusalemme si allarma, vuole chiudere il rubinetto: siete pazzi, andrete in fallimento. Ma dopo una serie di trattative e promesse di non trascurare gli impegni artistici già sottoscritti, le cose si accomodano.

Oggi, il Vertigo Eco-Art Village è un microcosmo sorprendente: energia solare, compostaggio, riciclo, condivisione e soprattutto arte. Poche famiglie ad abitarvi in modo fisso, ma non ci si annoia mai. Umanità di ogni possibile categoria entra ed esce quotidianamente per seminari, lezioni, corsi: di danza per tutti, ma anche specifici per persone con bisogni speciali, fisici e mentali; in più, laboratori sull’ecosostenibilità, celebrazione delle feste, giornate di studio “non convenzionale” sulla Torah (“Ho abbandonato lo stile di vita religioso con cui sono stata cresciuta, ma non la ricerca della spiritualità”, dichiara Noa). Noa e Adi continuano a dividersi tra la crescita di questo progetto e la compagnia di danza, la quale ha saputo smentire le previsioni nefaste dei suoi primi finanziatori e sta magnificamente.

 

Guarda questa presentazione di Eco Art Village

 

Alla Capitale della Cultura 2019, la Vertigo Dance Company regala la prima della sua ultima fatica: “Il paradiso perduto. Leela”.

Leela, parola sanscrita, è il “gioco divino” che fa vivere e muovere l’universo, in una danza che non segue il disegno intenzionale tipico delle religioni abramitiche, ma nemmeno la mera casualità. Lo spettacolo si svolge “nello spazio tra la realtà illusoria e il gioco cosmico di Dio” e si inserisce in un filone tematico fondamentale di Matera 2019, quello della riflessione sull’importanza e la bellezza della vergogna come motore propulsore del cambiamento: “Dicono che per rialzarsi ci voglia coraggio, noi crediamo che ci voglia vergogna. La vergogna come spinta formidabile che rompe l’immobilità e porta al movimento, alla messa in discussione, alla consapevolezza e, dunque, alla rinascita. Una vergogna positiva, salvifica, splendidamente tragica e catartica: la più bella delle vergogne”.

 

Guarda il trailer de Il paradiso perduto. Leela

 

“Il paradiso perduto. Leela”, regia di Noa Wertheim e aiuto regia di Rina Wertheim-Koren, musiche di Ran Bagno. Organizzato da Fondazione Matera Basilicata 2019 e dal Teatro Stabile di Napoli Mercadante, con il contributo dell’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Israele in Italia. In scena sabato 6 e domenica 7 luglio alla Cava del Sole di Matera, lo spettacolo farà poi tappa l’11, 12 e 13 luglio a Pompei per la rassegna “Pompeii Theatrum Mundi”. Informazioni e prenotazioni qui

Silvia Gambino
Responsabile Comunicazione

Laureata a Milano in Lingue e Culture per la Comunicazione e la Cooperazione Internazionale, ha studiato Peace & Conflict Studies presso l’International School dell’Università di Haifa, dove ha vissuto per un paio d’anni ed è stata attiva in diverse realtà locali di volontariato sui temi della mediazione, dell’educazione e dello sviluppo. Appassionata di natura, libri, musica, cucina.


2 Commenti:

  1. Una segnalazione emozionante
    Mi fai sapere di Pompei?
    A fine settembre sono in Israele vorrei poterli raggiungere
    Grazie
    Shabbat Shalom


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