Cultura
Yair Dalal: la musica come strumento di pace

Il musicista-intellettuale sarà a Venezia il 6 e 7 marzo per un talk ed un concerto intitolato “Baghdad-Jerusalem. Music and songs from Jewish Babylonian heritage”

Yair Dalal, interprete e suonatore di ‘ud e violino, compositore e cantore della tradizione ebraico-irachena, è un intellettuale impegnato per la pace e la convivenza tra i popoli, sarà a Venezia, il 6 e il 7 marzo, invitato dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini. Il 6 marzo alle ore 18 ne parlerà al Teatro Ca’ Foscari a Santa Marta, con Giovanni De Zorzi, docente di Etnomusicologia all’Università Ca’ Foscari Venezia: “La musica come strumento di pace” è il titolo del talk. Il 7 marzo alle ore 18 sarà invece protagonista del concerto “Baghdad-Jerusalem. Music and songs from Jewish Babylonian heritage”, all’Isola di San Giorgio Maggiore. Uno spettacolo ispirato alla tradizione musicale ebraico-irachena e alle atmosfere sonore del deserto. Dalal proporrà canti sacri, musiche liturgiche, canti profani, alcuni dei quali in aramaico, e sue composizioni originali.

Yair Dalal è nato in Israele nel 1955. La famiglia vi si era trasferita un anno prima, proveniente da Baghdad. Dalal ha sviluppato uno stile musicale unico e personale nel quale si possono ritrovare elementi della musica classica europea, del jazz, della musica araba, in particolare della tradizione irachena. Da sempre affianca l’attività di musicista all’impegno per preservare il patrimonio musicale iracheno ebraico-babilonese; dopo aver vissuto in un kibbutz nel deserto di Arabah nel sud di Israele al confine con la Giordania, ha coltivato un forte interesse anche per la tradizione musicale dei beduini nel deserto del Sinai.

«Ricordo che all’età di tre anni cercavo di mettere i dichi pesanti sul vecchio grammofono di mio padre, che conservo ancora» racconta Dalal. «I miei genitori mi portavano alle feste degli ebrei iracheni, dalle parti di Ramat Gan, vicino a Tel Aviv e mi sono innamorato del suono del violino. Così ho chiesto ai miei genitori di insegnarmi e a sei anni ho iniziato a suonare». A ventidue anni invece ha scoperto la magia dell’ud. Ma solo quarantenne è diventato musicista a pieno tempo, dopo aver lavorato a lungo come guida naturalistica.

Nel corso di vent’anni, Dalal ha pubblicato dodici album, tenendo insieme le culture israeliana, ebraica e mediorientale e trovando sempre modi per fonderle attraverso la musica, sia come solista che assieme al suo ensemble Alol. Alla sua carriera di compositore e musicista, ha affiancato l’impegno come attivista per la pace, promuovendo molti progetti che potessero contribuire alla convivenza e alla pace tra arabi e israeliani. Uno dei più famosi è l’album “Inshallah Shalom” ed è stato in tournée con un gruppo di musicisti palestinesi, fino quando è iniziata la seconda intifada ed è diventato impossibile viaggiare assieme. Nel 1994 si è esibito al concerto di gala della cerimonia per il Premio Nobel per la Pace, assegnato unitamente a Yitzhak Rabin, Shimon Peres e Yasser Arafat.

L’insediamento di comunità ebraiche nell’area dell’attuale Iraq, dove sorgeva Babilonia risale a oltre 2.500 anni, nel VI secolo avanti Cristo a seguito della distruzione del primo Tempio a Gerusalemme da parte di Nabuccodonosor II. Anche dopo la conquista persiana di Babilonia, nonostante gli ebrei fossero liberi di tornare nella madrepatria, molti rimasero, fondando una importante comunità che ha convissuto con altre in quella regione.  Negli anni Cinquanta, alla fine del controllo inglese e la contestuale nascita dello stato dell’Iraq, un decreto permise agli ebrei che lo desideravano di trasferirsi nello stato di Israele appena fondato. In quella occasione oltre 100.000 ebrei iracheni approfittarono di quella opportunità. Con loro portarono tradizioni musicali che oramai sono pressoché dimenticate sia in Iraq che anche nello stesso Israele. Tra queste i canti sacri e inni denominati shbahoth, canti per i pellegrinaggi (ziyyara) come anche musiche vocali e strumentali profane basate sul sistema musicale arabo dei maqam che maestri ebraico-iracheni componevano ed eseguivano nei ritrovi e nelle feste in Iraq, così come alla radio. Yair Dalal ha appreso questi repertori da alcuni importanti maestri di questa tradizione e si impegna tuttora a farli vivere nei suoi lavori. 

Entrambi gli appuntamenti del 6 e 7 marzo 2024 sono a ingresso libero fino ad esaurimento posti. Ulteriori informazioni: musica.comparata@cini.it


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