Cultura
Che cosa rimane degli shtetl più antichi della Svizzera?

La storia di Lengnau e Endingen veri e propri shtletl a maggioranza ebraica. A Lengnau non erano presenti chiese e la sinagoga del villaggio scandiva gli orari della vita contadina

Diverse comunità ebraiche europee sono ormai scomparse e i numeri dell’ebraismo europeo sono agli stessi livelli di mille anni fa. A volte si trovano strade e sinagoghe smantellate in loro ricordo, altre volte la connessione tra il luogo e la comunità è completamente svanito. Altre volte, seppur presente, non è immediatamente apparente: l’invisibile nel visibile. Cosa collega ad esempio l’architettura delle case di Endingen e Lengnau alla storia della comunità?

Gli ebrei di questi due villaggi svizzeri al confine con la Germania non potevano per legge possedere terreni o vivere insieme ai cristiani. Così, il doppio ingresso nelle case permetteva agli ebrei del tempo di finanziare la costruzione di un palazzo per la loro futura dimora, che per legge sarebbe poi stata proprietà di uno svizzero non ebreo. I due ingressi permettevano due case indipendenti sotto lo stesso tetto. La storia della presenza ebraica nel cantone di Aargau, in Svizzera, ha inizio nel 1622. In quegli anni gli ebrei furono completamente banditi dalla Svizzera, ma non a Aargau, e specificatamente nella contea di Baden e nel villaggio di Lengnau, a ovest dell’odierna Zurigo. In quanto territorio occupato e recentemente ‘sequestrato’ all’impero asburgico, le leggi in vigore nella contea di Baden erano diverse dal resto del paese.

La Guerra dei Trent’anni contribuì alla migrazione ebraica nell’area. L’Europa centrale fu teatro di saccheggi, rivolte, epidemie e carestie, e gli ebrei di Alsazia e Vorarlberg migrarono nella zona. Soprattutto gli ebrei di Alsazia e Germania meridionale parlavano l’yiddish occidentale, una variante dello yiddish, molto simile al tedesco svizzero parlato oggi, ma ormai praticamente in disuso e quasi estinto. Lo Yiddish occidentale era un miscuglio di tedesco, ebraico e aramaico con alcune tracce di lingue romanze. Si distingue dallo Yiddish più comune di origine orientale per la minor influenza di lingue slave.

Dal 1678 diversi ebrei si stabilirono anche ad Endingen, un secondo villaggio a pochi chilometri da Lengnau: Lengnau e Endingen diventeranno dei veri e propri shtletl a maggioranza ebraica, tanto che a Lengnau non erano presenti chiese e la sinagoga del villaggio scandiva gli orari della vita contadina. Eppure come nel resto d’Europa, la presenza ebraica era solo tollerata. È del 1696 la legge del governatore locale che prevedeva delle regole speciali per gli ebrei della zona: il divieto di possedere terreni, di vivere in casa di un cristiano, di praticare artigianato o agricoltura. Era permesso loro solo il commercio. Nella vita religiosa, invece, gli ebrei di Lengnau e Endingen erano piuttosto indipendenti. Il rabbino poteva occuparsi di questioni culturali e religiose quanto civili, ricoprendo ad esempio la funzione di notaio. Nel 2009 è nato un percorso turistico (Jüdischer Kulturweg, il percorso dell’heritage ebraico) in ricordo della storia ebraica nella zona tra vivacità religiosa e persecuzione legale. Il percorso fu inaugurato da Ruth Dreifuss, prima donna a ricoprire la carica di presidente in Svizzera, le cui origini sono rintracciabili nella zona, come per molti ebrei svizzeri.

Diverse le attrazioni. Ad Endigen, la facciata della sinagoga è in stile neo-classico con finestre in stile moresco. Il macello, seppur rimasto integro, non è più utile alle comunità ebraiche locali: dal 1893 la macellazione kosher è vietata e gli ebrei svizzeri importano la carne kosher dall’estero. Ad Endigen era presente anche un piccolo mikveh. Il luogo più visitato della contea è il cimitero ebraico. Prima del 1750, gli ebrei del territorio seppellirono i loro cari in quella che veniva chiamata l’isola degli ebrei, una striscia di terra nel fiume Reno dove gli ebrei furono autorizzati alla proprietà di un terreno in territorio svizzero. A causa delle continue inondazioni, fu permesso alla comunità di comprare un piccolo appezzamento tra i due shtetl, ancora oggi in funzione come cimitero, il più grande della Svizzera ebraica con circa 2700 tombe. Anche a Legnau è ancora possibile visitare la scuola e il mikveh, ormai solo come attrazioni turistiche, mentre la sinagoga è ancora in uso. Sebbene a oggi gli ebrei di Legnau e Endingen siano circa una ventina, tra il XVIII e XIX secolo gli ebrei erano metà della popolazione. E fino al 1866 l’area di Baden fu l’unica area dove la presenza ebraica era permessa.

Micol Sonnino
collaboratrice

Micol-con-la-emme Sonnino, da pronunciare tutto d’un fiato, nasce a Roma nel 1997. Studia tutto ciò che riguarda l’Asia dell’Est all’Università di Bologna e vive tra Italia, Austria e Giappone per una magistrale in sviluppo sostenibile, con focus su sviluppo urbano e rurale. Le piace cucinare con la nonna e mangiare carciofi di stagione.


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