Voci
Cronaca e storia: tre casi su cui riflettere

Perché memoria fa rima con politica

Non si può cancellare la memoria, né cancellare la storia. A cominciare dai fatti di cronaca. Ne riportiamo qui tre, apparentemente sconnessi uno dall’altro e ricorsi nel corso dell’ultimo mese, significativi per il loro comune tentativo di eliminare gli strumenti necessari a capire il presente. Dimostrando che “memoria” fa rima con “politica”.

Tre fatti

La prima è partita un po’ in sordina qualche giorno fa, e riguarda la cancellazione dell’invito a Roberto Matatia a testimoniare la vicenda della sua famiglia, perseguitata a causa delle leggi razziali in una scuola di Torremaggiore, in provincia di Foggia. Cancellazione avvenuta perché a scuola “non si fa politica”. In seguito a richieste di spiegazioni, articoli di giornale e protesta la cancellazione è stata a sua volta ritirata e l’invito a testimoniare esteso nuovamente dal Preside dell’Istituto che afferma: “In qualità di dirigente scolastico, esprimo forte indignazione e profondo rammarico per quanto accaduto: mi dissocio da qualunque episodio che involontariamente abbia in qualche modo offeso o strumentalizzato il notevole valore umano, storico, culturale della testimonianza di Roberto Matatia e del suo impegno civile”.

La seconda è l’effettiva esclusione del tema di Storia dall’esame di Maturità. Azione criticata non solo da ex studenti nostalgici dei tempi che furono e per cui “era meglio quando c’ero io”, ma anche dalle principali associazioni e istituzioni di storici (qua si può trovare il comunicato). Esclusione che, aggiunta al sempre più ridotto numero di ore dedicato allo studio della Storia negli istituti tecnici, porta a chiedersi se il costante tentativo di modellare la Scuola sull’acquisizione delle competenze, andando a discapito delle conoscenze, non porti al fallimento del suo stesso obbiettivo. Spesso le competenze necessitano di conoscenze per essere effettive. Per onestà va detto che questa è la traiettoria tracciata da anni, e quella delle ultime settimane è solo la più recente di una serie di decisioni che vanno in questa direzione.

La terza notizia è di ormai un mesetto fa, quando il Comune di Trieste aveva deciso di annullare la mostra organizzata dal Liceo Petrarca in occasione degli 80 anni dalle leggi razziali, intitolata “Razzismo in cattedra”. A causare la censura da parte dell’amministrazione era stato l’utilizzo sulla locandina della prima pagina de Il Piccolo del 3 settembre 1938, con titolo “Completa eliminazione dalla scuola fascista degli insegnanti e degli alunni ebrei” accompagnata da una foto in bianco e nero di tre studentesse. Ma sorpresa, sorpresa: anche qua, dopo proteste e articoli, è arrivata la cancellazione della cancellazione.

Politica e Storia

L’accusa di “far politica” quando si parla di Storia è spesso pretestuosa. Non dimenticare è anche un gesto politico, informa la gestione del bene comune che è, appunto, politica. Non insegnare a pensare la Storia  (cosa diversa dal conoscerla) implica il rischio di non saper pensare il presente.

 

Talia Bidussa
Collaboratrice

Classe 1991, attiva per anni in ambito comunitario, tra Hashomer Hatzair, UGEI e European Union of Jewish Students. “Political junky”, qualsiasi cosa nerd è bene accetta, libri e concerti ancora meglio. Lavora come responsabile eventi e mostre al Memoriale della Shoah di Milano.


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