Cultura
New Jersey: perché la comunità ebraica si sente minacciata ogni giorno

L’attacco al Kosher Store è figlio del clima di odio e intolleranza che dilaga nei social ma anche lungo le strade d’America

Sei vittime (due appartenenti alla comunità ebraica) e una lunga scia di terrore: l’attacco al Kosher Store di Jersey City, come confermato dal sindaco della città, ha radici antisemite, come confermerebbero le indagini sui due assalitori, David N. Anderson, 47 anni, e Francine Graham, 50, entrambi uccisi dalla polizia. Pare che i due fossero vicini all’organizzazione nota come Black Hebrew Israelite Movement. Alla base di questo movimento c’è la credenza di essere gli unici veri discendenti degli ebrei biblici. Da questo la teoria secondo cui quelli che oggi consideriamo ebrei sarebbero solo dei fake jews…

Un atto antisemita, dunque, avvenuto in  contesto dove gli attacchi alla comunità ebraica sembrano essere una costante da diversi mesi. Questo è quel che racconta Haaretz nell’articolo in cui riporta le voci di chi vive in quell’angolo del New Jersey. “La prima cosa che ci sentiamo dire quando entriamo in sinagoga è: chiudi la porta!” raccontano i membri della comunità locali, che sempre più spesso vengono insultati per strada ogni volta che escono dai luoghi di preghiera: “Sporchi fottuti ebrei, andatevene da qui!”

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Questo è il clima che si respira in un apparentemente tranquillo angolo d’America alla vigilia del 2020. Nella New Jersey Ocean County la comunità ebraica, per lo più ortodossa, è composta da centomila persone (prima del 2000 erano sessantamila), che non si sentono per nulla al sicuro: agli attacchi diretti lungo le strade si aggiungono le minacce e le offese che sempre più spesso popolano le pagine Facebook dei gruppi antisemiti. Hindy Bertram, ebrea ortodossa residente a Jackson Township spiega ad Haaretz di vivere nel costante timore per la sua famiglia. Sono tante le testimonianze come la sua, testimonianze di uomini e donne che non sono rimasti sorpresi dalla ferocia dell’attacco al Kosher Store, perché il clima di odio e intolleranza verso gli ebrei è qualcosa con cui convivono tutti i giorni: “Quel che è successo a Jersey City è solo la tragica materializzazione delle nostre paure quotidiane”.


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