Cripto ebrei, breve storia di una diaspora parallela
[…] Inoltre ordiniamo in questo editto che ebrei ed ebree di qualsiasi età che risiedono nei nostri domini o territori partano con i loro figli e figlie, domestici e parenti di tutte le età alla fine di luglio di quest’anno e che non osino tornare alle nostre terre e non facciano un passo avanti per sconfinare nel modo che se un ebreo che non accetta questo editto viene trovato in questi domini o vi ritorni, sarà condannato a morte e alla confisca delle sue proprietà. […]
Tramite il decreto di Alhambra del 31 marzo 1492, gli ebrei del regno di Spagna e successivamente del regno portoghese vennero espulsi dai territori dei due regni. Chi osò non ‘fare un passo avanti per sconfinare’ dalla penisola fu costretto a nascondere la propria identità.
Sebbene il termine ‘criptogiudaismo’ venga associato soprattutto agli ebrei convertiti a causa delle persecuzioni della Santa Inquisizione e dell’Editto di Alhambra, il termine si riferisce a tutte le comunità di ebrei costrette al segreto.
La storia dei cripto ebrei è estesa per tempo e spazio: antichi esempi di criptogiudaismo sono le conversioni forzate di Clermont-Ferrand del 616, o le tradizioni degli ebrei portoghesi di Belmonte, cui usi e costumi mantenuti intatti dal XII secoli vennero scoperti solo nel XX secolo.
Geograficamente si può parlare di una diaspora parallela di ebrei segreti per tutto il mondo. Tra il XV e il XVII secolo, gli ebrei dei regni di Spagna e Portogallo scapparono infatti nelle colonie spagnole e portoghesi portando segretamente con sé le loro tradizioni.
Un esempio emblematico degli ebrei emigrati nelle colonie del Regno di Spagna si trova in Messico. Il Messico divenne colonia spagnola nel 1521, quando Hernan Cortes occupò Tenochtitlán, la moderna Città del Messico, segnando la violenta fine degli Aztechi. Il governo spagnolo stabilì un’Inquisizione locale nel 1571 vietando ogni forma di religione diversa dal Cristianesimo anche in tutte le colonie del Regno.
Ciò nonostante, molti criptoebrei o “neo cristiani” emigrarono nel paese trasmettendo le tradizioni in segreto, talvolta utilizzando la lingua indigena Nahuatl.
Le madri erano le guardiane della tradizione: ciò è visibile per esempio nel Festival della Santa Esterica, basato sule tradizioni di Purim e celebrato ancora oggi in America Latina e del Sudovest degli Stati Uniti. Il festival festeggia una santa di nome ‘Esterica’ (Esther), le donne digiunano per 3 giorni come fecero gli ebrei prima di incontrare il Re Assuero, per poi accendere le candele del venerdì e cucinare un banchetto con le proprie figlie: in passato, cucinare il pasto stabiliva un momento privato per tramandare clandistanamente la storia della festa.
Un altro esempio dall’America Latina è in Costa Rica, dove i cripto ebrei si stabilirono a partire dal XVI secolo. A Itzkazù (oggi Escazù) alcune famiglie praticarono l’ebraismo apertamente e i locali scambiarono le preghiere in ebraico per riti di stregoneria, tanto che la città è ancora conosciuta come ‘la città delle streghe’.
Diversi esempi provengono anche da territori al di fuori dei regni di Spagna o Portogallo: nel XVIII secolo, i Dönmeh di Thessaloniki, formalmente convertiti all’Islam, trasmisero segretamente gli insegnamenti di Sabbatai Zevi.
Similmente nella Russia sovietica ogni forma di religione venne severamente limitata. Recentemente sono emerse diverse storie di riscoperta delle proprie origini ebraiche da parte di statunitensi di origine russa: soprattutto le generazioni più in là con gli anni hanno perso un legame con la religione, ma ricordano episodi della loro infanzia dove i genitori cercavano ‘molliche in giro per casa in primavera’ o indossavano ‘delle scatoline nere in un angolo’.
Micol-con-la-emme Sonnino, da pronunciare tutto d’un fiato, nasce a Roma nel 1997. Studia tutto ciò che riguarda l’Asia dell’Est all’Università di Bologna e vive tra Italia, Austria e Giappone per una magistrale in sviluppo sostenibile, con focus su sviluppo urbano e rurale. Le piace cucinare con la nonna e mangiare carciofi di stagione.