A fianco delle pietre dedicate a due studenti ebrei espulsi dal liceo D’Azeglio nel 1938 sono apparsi i volantini di una organizzazione studentesca vicina a Fratelli d’Italia
“Arrivando a scuola, stamane, gli studenti del liceo classico «Massimo D’Azeglio» si sono ritrovati di fronte ad una grave provocazione da parte di un’organizzazione di destra, Aliud, i giovani di Fratelli d’Italia. Sul marciapiede davanti all’ingresso del liceo di Pavese, Bobbio, Mila, Ginzburg, Einaudi e di tanti altri intellettuali antifascisti, sono stati incollati degli adesivi con la scritta «Difendi Torino – per la rivoluzione» tra le due pietre d’inciampo dedicate a Franco Tedeschi e a Virginia Montalcini, studenti di religione ebraica espulsi dal liceo nel 1938, all’emanazione delle leggi razziali, e morti nei campi di sterminio. Per il preside Franco Francavilla, «Mettendo quegli adesivi si è voluto sfidare il significato delle pietre d’inciampo e i valori che sono alla base della storia di questa scuola, di Torino e dell’Italia» scrive sulla Stampa Maria Teresa Martinengo racontando i fatti che hanno sollevato proteste e polemiche nei giorni scorsi.
“D’altronde” riporta Repubblica “non è la prima provocazione che arriva da Aliud. Giusto la scorsa settimana avevano manifestato sotto la Regione Piemonte per chiedere che l’Anpi, l’associazione nazionale partigiani, fosse estromessa dalle scuole. Nelle ultime settimane i militanti di Aliud avevano organizzato volantinaggi davanti al liceo frequentato da Giulio Einaudi, Cesare Pavese, Norberto Bobbio e Leone Ginzburg. La reazione degli studenti era stata quella di appendere uno striscione “D’Azeglio antifascista” che probabilmente ha provocato l’ultimo blitz.
Aliud, da parte sua, declina ogni responsabilità al riguardo: “Neghiamo con forza l’accaduto e prendiamo fermamente le distanze da chiunque abbia commesso una simile stupidaggine”. La vicepresidente del Senato e senatrice Pd, Anna Rossomando, su Facebook condanna l’episodio: “Il blitz dell’estrema destra al liceo d’Azeglio è irricevibile. Imbrattare le pietre d’inciampo dedicate alla memoria di due studenti deportati ad Auschwitz è un gesto vigliacco e uno sfregio alla memoria. Bene hanno fatto i rappresentanti degli studenti e il dirigente scolastico a stigmatizzare l’accaduto”.