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Unione Europea: occorre una nuova definizione di antisemitismo che includa anche l’odio nei confronti di Israele

Il presidente del Congresso Ebraico Mondiale, Ronald S. Lauder, ha definito l’invito della UE un “significativo passo avanti nel rendere l’Europa un posto migliore per gli ebrei”

Il Consiglio dell’Unione europea, ha invitato tutti i 27 membri ad adottare una definizione di antisemitismo che includa anche i sentimenti anti-israeliani. L’invito ad adottare la definizione dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), come spiega Jewish Telegraphic Agency, è arrivato in una dichiarazione pubblicata dal Consiglio mercoledì, composto dai ministri di gabinetto di tutti gli Stati membri del blocco. “Gli Stati membri che non l’hanno ancora fatto sono invitati ad unirsi agli altri Stati membri e ad approvare la definizione dell’IHRA il prima possibile”, si legge nel documento, intitolato “Dichiarazione del Consiglio sull’integrazione della lotta contro l’antisemitismo nell’ambito politico”.

La definizione dell’IHRA descrive varie forme di antisemitismo, tra cui l’odio e la discriminazione contro gli ebrei e la negazione dell’Olocausto. Include inoltre esempi di critiche anti-israeliane che definisce come antisemite, come il confronto delle politiche del paese con quelle della Germania nazista. Quest’ultimo, infatti, nega al popolo ebraico il diritto all’autodeterminazione e “applica doppi standard, richiedendo ad esso un comportamento non previsto o richiesto a qualsiasi altra nazione democratica”. La definizione afferma inoltre che il criticismo nei confronti di Israele, simile a quello rivolto a qualsiasi altro paese, non è considerabile antisemita.

I Palestinesi ed i loro sostenitori temono che tale definizione, condannando certe forme di retorica anti-israeliana, abbia un effetto limitante sulle critiche nei confronti di Israele. La dichiarazione del Consiglio ha anche ribadito la necessità di combattere l’antisemitismo con mezzi legali e “azioni decise”, poiché il fenomeno risulta essere “un attacco ai valori europei”.

Il documento parla inoltre della necessità di portare avanti progetti educativi e di informazione sull’Olocausto e di “proteggere la vita ebraica e renderla più integrante, come parte dell’identità europea“. In una dichiarazione, il presidente del Congresso Ebraico Mondiale, Ronald S. Lauder, lo ha definito come un “significativo passo avanti nel rendere l’Europa un posto migliore per gli ebrei”. Il presidente del Congresso Ebraico Europeo, Moshe Kantor, ha affermato inoltre che si tratta di una “importante decisione” che “riconosce il valore della triste crescita dell’antisemitismo”.


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