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“Writers in Translation”: sei autori in cerca di traduttore, da Venezia a Londra

Opportunità per traduttori e giovani scrittori ebrei, promossa dal festival Jewish Book Week insieme a Beit Venezia – Casa della Cultura ebraica

Data: dal 18 al 25 settembre. Luogo dell’appuntamento: Venezia. Due inviti: il primo, rivolto a scrittori ebrei under 35 di Italia, Belgio, Germania, Ungheria, Polonia e Svezia. Il secondo, rivolto a traduttori di queste lingue verso l’inglese. Date ultime per inviare la propria candidatura: 12 luglio (traduttori) e 18 agosto (scrittori). Gli inviti arrivano dalla Jewish Book Week, il più grande festival letterario ebraico londinese, che per l’occasione collabora con l’associazione culturale Beit Venezia- Casa della Cultura Ebraica.

A Writers in Translation si può partecipare con un testo di fiction o non fiction fino a 2000 battute: se esso è tratto da un’opera più ampia, occorre accompagnarlo da un’introduzione che lo contestualizzi. Le altre due regole: deve parlare di identità e deve essere già stato pubblicato. I sei autori che vedranno accolta la propria candidatura trascorreranno a Venezia una settimana di workshop a fianco dei traduttori e saranno testimoni attivi del passaggio del testo dalla lingua madre all’inglese. Il programma culturale prevede naturalmente anche l’immersione nella Venezia ebraica, l’esperienza dello Shabbat, la partecipazione di autori quali David Grossman ed Edmund de Waal. I lavori finali verranno inseriti in una raccolta e i partecipanti invitati all’edizione 2020 della Jewish Book Week che si terrà dal 29 febbraio all’8 marzo.

“La Jewish Book Week nasce ufficialmente nel 1952 con l’obiettivo di creare uno spazio per la promozione e discussione della cultura e letteratura ebraica”, spiega la direttrice del festival Claudia Rubenstein. “Inizialmente animata e resa possibile dal grande numero di rifugiati ebrei che negli anni prima era arrivato a Londra, è cresciuta lentamente, negli anni si è trasformata da un modesto evento di quattro giorni, alla più importante settimana letteraria dell’ebraismo londinese.” Un festival che con i suo oltre 80 eventi riunisce scrittori, traduttori, speaker da tutto il mondo dei più diversi ambiti: filosofia, architettura, storia, scienza, traduzione… “Ci poniamo l’obiettivo di essere un forum inter-comunitario e indipendente nel quale le persone possono discutere di tutto”, dice Rubenstein.

Riguardo all’iniziativa Writers in Translation, afferma: “Dal momento che l’inglese è la lingua più diffusa, lo scopo è offrire a questi giovani autori un’opportunità per far conoscere la loro opera a un pubblico più ampio”. Ci sono tanti talenti nascosti o misconosciuti in Europa, da questo punto di vista? “Non ho dei dati su un’area così ampia, ma posso dire che le candidature che finora abbiamo ricevuto contengono scritti di eccellente qualità, la loro diffusione merita di essere sostenuta”.

Mentre sul tema dell’identità, Rubenstein aggiunge: “Stiamo vivendo tempi interessanti, nel mezzo dei cambiamenti che avvengono in Europa ci stiamo tutti chiedendo chi siamo, come ebrei e come individui. Credo sia davvero importante una riflessione su come percepiamo noi stessi e come comunichiamo la nostra identità, e credo anche che la scrittura e la traduzione siano il miglior modo per parlare alle persone”.

 

Writers in Translation, dal 18 al 25 settembre a Venezia: i traduttori possono inviare la propria candidatura fino al 12 luglio, gli scrittori fino al 18 agosto, all’indirizzo sarah.gluckstein@jewishbookweek.com. Per i partecipanti è prevista una borsa di studio e la copertura delle spese. Il progetto è supportato dalla Rothschild Foundation Hanadiv Europe. Tutte le informazioni sul sito della Jewish Book Week.

Silvia Gambino
Responsabile Comunicazione

Laureata a Milano in Lingue e Culture per la Comunicazione e la Cooperazione Internazionale, ha studiato Peace & Conflict Studies presso l’International School dell’Università di Haifa, dove ha vissuto per un paio d’anni ed è stata attiva in diverse realtà locali di volontariato sui temi della mediazione, dell’educazione e dello sviluppo. Appassionata di natura, libri, musica, cucina.


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