Cultura
Sasson Somekh: un operatore di pace nel complesso confronto tra lingue

Un ricordo del grande scrittore e traduttore nato in Iraq da una famiglia ebraica

Era professore emerito di Letteratura Araba Moderna presso l’università diTel Aviv, lo scrittore e traduttore Sasson Somekh, scomparso il 18 agosto. Nato a Baghdad da una famiglia ebraica, nel 1951, si trasferì con la famiglia in Israele. All’epoca non conosceva l’ebraico, ma iniziò a studiarlo con grende impegno per riuscire a tradurre la poesia araba in ebraico. La sua prima traduzione fu pubblicata nel 1954.

Forward.com lo ricorda così: “Le traduzioni hanno il potenziale per mettere in contatto una cultura con l’altra, rafforzando i legami umanistici. I traduttori possono essere operatori di pace nel pericoloso confronto tra le lingue. Nessuno ha esemplificato questo ideale più di Sasson Somekh… Somekh, prosegue Forward, ha sempre sottolineato i forti legami tra alcune comunità ebraiche e la lingua araba, sottolineando il fatto che testi fondamentali come Book of the Kuzari di Yehuda Halevy e Maimonides Guide for the Perplexed furono originariamente scritti in arabo.

Nel 2012, il suo libro Life after Baghdad: Memoirs of a Arab-Jewish in Israel, 1950-2000, tradotto da Tamar Cohen, è stato pubblicato dalla Sussex Academic Press.

Guarda l’intervista a Sasson Somekh

 

 


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