Bob ci ha preso gusto e presenta una nuova canzone inedita, la terza in poche settimane, annunciando il nuovo album in uscita a giugno
A quasi settantanove anni, che compirà il 24 maggio , Bob Dylan continua a stupire. Dopo aver allietato la quarantena degli appassionati di musica di qualità con gli eccellenti brani Murder Most Foul e I Contain Multitudes, oggi il bardo di Duluth ha pubblicato a sorpresa il nuovo singolo False Prophet, un classic blues in dodici battute, cadenzato, sensuale e ricco di calore. L’incipit è folgorante, in pieno stile dylaniano: “Un altro giorno che non finisce, un’altra barca pronta a salpare, un altro giorno di rabbia, amarezza e dubbio”. Come sempre, le canzoni sue sono evocative, ricche di metafore e di figure retoriche, spesso oscure, indubbiamente di grande fascino, che necessitano di più ascolti per essere decodificate.
Dylan è il cantautore più influente della storia del rock, che da portavoce suo malgrado del movimento pacifista degli anni Sessanta, è diventato via via un’icona di straordinario carisma. Il suo palese fastidio per essere considerato quasi un profeta emerge compiutamente dai versi “Non ho falsi profeti, ho solo detto quello che ho detto, sono qui solo per vendicarmi di qualcuno”, ma anche “Sono il primo tra pari, secondo a nessuno, l’ultimo dei migliori, puoi seppellire il resto”. La tensione latente tra redenzione e perdizione si evince dalle citazioni di “città di dio” e “piccolo diavolo”, a un certo punto si rivolge a due misteriose donne, Mary Lou e Miss Pearl, cita il “nemico della lotta” di Martin Lutero e la cultura Zen mentre esplicita quello che è il suo vero obiettivo: “Canto canzoni d’amore, canzoni di vendetta, fregatene di quello che bevo, fregatene di quello che mangio, ho scalato montagne di spade a piedi nudi”.
Una sorpresa che arriva contestualmente a un annuncio ancora più ghiotto: il prossimo 19 giugno uscirà per la Columbia l’atteso Rough and Rowdy Ways, il primo album di inediti di Bob Dylan a otto anni da Tempest del 2012, il suo trentanovesimo lavoro in studio, dopo la trilogia “sinatriana” di Shadows in the night, Fallen angels e Triplicate e la saga infinita dei Bootleg. Rough and Rowdy Ways, il cui titolo appare un chiaro omaggio a My Rough and Rowdy Ways di Jimmie Rodgers, avrà 10 tracce. L’epica Murder Most Foul, della durata monstredi 17 minuti, sarà contenuta in un disco a parte. Bentornato, Bob.
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