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Israele verso le elezioni del 2 marzo: chi scende e chi sale nei sondaggi

Come previsto regna l’incertezza sul risultato finale, ma gli ultimi sondaggi premiano Netanyahu. Gantz teme invece di perdere voti a sinistra

Sono piccoli spostamenti di percentuale, qualche zero virgola che anima le ultime ore che precedono le terze elezioni politiche in un anno. Dettagli, che quasi sicuramente non ribalteranno le previsioni e cioè che anche questa volta dalle urne non uscirà un vincitore chiaro in grado di formare un governo. 

Stando a quel che si legge nei vari report dei quotidiani israeliani la sensazione è che Netanyahu con la sua campagna aggressiva e martellante stia raccogliendo qualche consenso in più del previsto. Viceversa in casa Kahol Lavan, la preoccupazione riguarda quella fascia di elettori di sinistra che potrebbero non votare per il partito di Benny Gantz che ha invece scelto una campagna elettorale low profile, spesso accarezzando e sposando temi vicini all’elettorato di centro destra. Insomma, il timore è che una parte dei potenziali elettori di Kahol Lavan si sposti verso l’alleanza di sinistra Labor-Gesher-Meretz.

Secondi i sondaggi riportati da Haaretz, Kahol Lavan conquisterebbe tra 34 e 35 seggi , mentre il Likud oscillerebbe tra 33 e 34. Di contro, altre rilevazioni danno il Likud in vantaggio di un seggio su Kahol Lavan. 

In questa situazione fa sentire la sua voce anche Avigdor Lieberman, leader di Yisrael Beiteinu che esclude qualsiasi appoggio a un governo di unità nazionale con Netanyahu e Benny Gantz, ma lascia invece la porta aperta per un governo di coalizione con il Likud. Ma senza Bibi come Primo ministro…


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