Cultura
Sacha Baron Cohen: “Stop alla più grande macchina di propaganda della storia”

Lo speech dell’attore all’Anti Defamation League: “Oggi, in giro per il mondo, i demagoghi si appellano agli istinti peggiori”

Ha come titolo “Se Hitler avesse avuto Facebook”  l’articolo de Il Foglio che riporta il discorso dell’attore Sacha Baron Cohen pronunciato al momento del ritiro di un premio (International Leadership Award, ) assegnatogli dalla Anti Defamation League.

Un intervento che ha fatto il giro del mondo e che vi riassumiamo nei punti salienti, uno speech dedicato al peso e al ruolo dei social media nel nostro tempo: “la più grande macchina di propaganda della storia”.

Questa in effetti è la prima volta che faccio un discorso interpretando il mio personaggio meno popolare: Sacha Baron Cohen. E devo confessare che sono terrorizzato…” ha esordito l’attore.

Che poi, entrando nel merito, ha aggiunto: “Oggi in giro per il mondo, i demagoghi si appellano agli istinti peggiori. Le teorie del complotto che una volta erano confinate ai margini sono diventate mainstream. E’ come se l’Era della ragione – l’era delle discussioni basate sui fatti – stesse finendo e ora la conoscenza è delegittimata e il consenso scientifico è rifiutato… Tutto questo odio e questa violenza sono facilitati da un gruppo di compagnie internettiane che rappresentano la più grande macchina di propaganda della storia” ha spiegato Cohen.

Oggi parlo perché penso che le nostre democrazie pluraliste siano sull’orlo di un precipizio e che nei prossimi dodici mesi il ruolo dei social media possa essere determinante. Gli elettori britannici andranno a votare mentre i cospiratori online promuovono la teoria orrenda della “grande sostituzione” secondo cui i cristiani bianchi verranno sostituiti deliberatamente dagli immigrati musulmani. Gli elettori americani voteranno il loro presidente mentre i troll e i bot ripetono all’infinito la bugia disgustosa della “invasione ispanica”. 

Sul tema della responsabilità, Baron Cohen ha voluto  precisare: “In ogni altro settore, un’azienda può essere ritenuta responsabile quando il suo prodotto è difettoso… Sembra giusto dire a Facebook, YouTube e Twitter: il tuo prodotto è difettoso, sei obbligato a ripararlo, non importa quanto costa e non importa quanti moderatori devi impiegare… Se privilegiamo la verità rispetto alle bugie, la tolleranza rispetto ai pregiudizi, l’empatia rispetto all’indifferenza e gli esperti agli ignoranti, allora forse, e dico forse, possiamo fermare la più grande macchina di propaganda della storia, possiamo salvare la democrazia…”. 


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