Cultura
Sacha Baron Cohen: “Nell’era delle teorie complottiste e delle fake news la democrazia è a rischio”

“Usare menzogne scardinate e cospirazioni per ottenere potere e soggiogare gli altri non è una novità. Il mito secondo cui gli ebrei uccidevano i bambini cristiani e usavano il loro sangue per i rituali religiosi è la più antica cospirazione del mondo”

Ha temuto per la sua vita Sacha Baron Cohen per girare il sequel di Borat che, stando alle indiscrezioni, dovrebbe uscire prima delle elezioni americane (pare il 23 ottobre). L’attore lo ha raccontato in un articolo scritto per il Time in cui esprime tutti i suoi timori per la tenuta della democrazia così come l’abbiamo sempre conosciuta e praticata.

A minare le fondamenta della democrazia, secondo Cohen, sarebbe la miscela esplosiva composta da fake news, incitamenti all’odio, disinformazione mirata e teorie complottiste.

Usare menzogne scardinate e cospirazioni per ottenere potere e soggiogare gli altri non è, ovviamente, una novità. La diffamazione del sangue – il mito secondo cui gli ebrei uccidevano i bambini cristiani e usavano il loro sangue per i rituali religiosi – è la più antica cospirazione del mondo, risalente al Medioevo. La menzogna secondo cui i neri sono geneticamente inferiori o intrinsecamente violenti è al centro della supremazia bianca”.. scrive Cohen al Time.

Cohen aggiunge poi il racconto di una sua giornata in Arkansas dove aveva messo in scena una gag che probabilmente vedremo nel sequel di Borat. La gag prevedeva che lui e un suo finto ex fidanzato facessero petting all’interno di una gabbia durante una manifestazione organizzata da simpatizzanti della destra estrema. La reazione dei presenti è stata talmente violenta che Baron ha dovuto mettersi al riparo da una pioggia di sedie di metallo lanciate verso di lui. “Se non fossi riuscito a fuggire” ha raccontato “mi avrebbero picchiato a sangue”.

Molto duro e diretto l’attacco a Facebook, (“un megafono che i peggiori autocrati della storia potevano solo sognare“), accusato di divulgare e amplificare i contenuti populisti e le teorie complottiste di varia natura consentendo così all’estrema destra e agli odiatori seriali di scatenare via social rabbia, paura e risentimento.


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