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Elezioni comunitarie, Roma 2019: i commenti ai risultati elettorali

I dati definitivi lista per lista e i primi commenti

La lista Per Israele guidata da Ruth Dureghello si riconferma alla guida della comunità ebraica di Roma con il 48,5 % dei voti. Un risultato importante, che conferma il ruolo del presidente della comunità, del lavoro svolto con la sua squadra e la fiducia che gli iscritti le accordano. 135 candidati per sei liste quelle che si sono sfidate in questa tornata elettorale, caratterizzata da un leggero calo nell’affluenza e un risultato per niente scontato: si pensava che il numero elevato di candidature potesse togliere voti alla lista vincitrice. I migliori complimenti per il lavoro svolto a Ruth Dureghello arrivano infatti da tutti i candidati. E se la vincitrice, felice della fiducia che le è stata accordata, rilascia la sua dichiarazione d’intenti con queste parole: “Continueremo a rappresentare la Comunità ebraica più antica d’Europa con orgoglio e impegno. Come promesso in campagna elettorale ci occuperemo delle fasce più deboli e dell’educazione ebraica”, ecco i ragionamenti, tra autocritiche e stupore, degli altri candidati.

Giorgio Heller della lista Ebrei per Roma è il primo a rispondere al nostro invito a commentare gli esiti. “Quella di Ruth è una vittoria straordinaria e le faccio i miei più sinceri complimenti perché è stata davvero bravissima”, commenta Heller, “Queste sono state elezioni particolari: non ci aspettavamo che il vincitore potesse raggiungere quasi la metà dei voti e nemmeno che la lista Maghen David non riuscisse a portare a casa nessun consigliere”. E voi, del vostro risultato siete soddisfatti? “Per noi avere ottenuto l’elezione di due consiglieri è un risultato eccezionale!”.

Marco Sed, capolista di Maghen David, commenta i risultati a partire dall’astensionismo: “L’affluenza scarsa alle urne denota un menefreghismo generale dei 2/3 degli aventi diritto al voto”. Quanto al risultato ottenuto, “Mi ritengo assolutamente insoddisfatto”, spiega, “Accetto con onore una brutale sconfitta ( neanche il 5% quindi lo sbarramento minimo) prendendo atto che per il 96% degli elettori questi nostri ultimi 12 anni di fatica silenziosa al servizio della Cer sono passati inosservati”.  Quali errori avete commesso durante la campagna elettorale? “Scegliere di mantenere un low profile senza scendere mai in polemiche è stata una scelta che, risultati alla mano, è stata sbagliata”.

Daniela Pavoncello, a capo di Binah is real, è molto chiara e diretta: “Ha vinto il partito degli astensionisti”, dice al telefono, “Ha votato solo il 34,6% degli aventi diritto. Dunque la domanda principale da porsi è: Perché c’è questa disaffezione verso la comunità?”. Che caratteristiche ha avuto questa campagna elettorale? “Ci sono stati molti problemi, il primo riguarda le cartelle elettorali: non sono arrivate a tutti. Poi su Shalom non sono usciti i programmi delle liste, e le persone non hanno avuto modo di informarsi adeguatamente. Certo, su FaceBook si trovavano molte informazioni, ma bisognava far parte dei gruppi, e quanti ne hanno fatto parte? Si parla di una minoranza. Infine, l’informazione da parte della Comunità ebraica è stata scarsa, ognuno doveva fare campagna elettorale per sé, al punto che anche la riunione iniziale è stata partecipata dai candidati, e nemmeno al completo, e da pochissimi altri, perché quasi nessuno era informato di quell’appuntamento”. Pensa che l’elevato numero di liste e candidati abbia inciso sugli esiti? “Certamente l’elevato numero di liste e di candidati avrebbe potuto coinvolgere un maggior numero di elettori. Ora come Binah abbiamo tre eletti e attendiamo di conoscere quale sarà la formazione del governo, auspichiamo che nonostante la maggioranza assoluta ci sia un governo che collabori per il fine comune”.
Benedetto Alessandro Sermoneta, a capo di Dor va dor, una delle due liste nate con questa tornata elettorale, parla del proprio risultato con soddisfazione e ribadisce gli obiettivi per il prossimo futuro: “Contiamo di partecipare in maniera pro attiva, consapevoli che l’onore del governo spetti alla lista Per Israele”.

Ecco lista per lista tutti gli eletti:

Con Ruth Dureghello ci saranno Piero Bonfiglioli, Antonio Spizzichino, Ruben Della Rocca, Daniela Debach, Alberto Ouazana, Giordana Moscati, Daniel Di Porto, Daniel Funaro, Massimo Finzi, Edoardo Amati, Uri Bahbout, Angelo Sed e Roberto Di Porto.
La seconda lista più votata è Menorah, con il 15,82% dei consensi, che parteciperà al Consiglio con quattro candidati, il capolista Ilan David Barda con Livia Ottolenghi, Massimiliano Boni ed Emanuele Pace. Importante il risultato delle due nuove liste Dor va Dor e Ebrei per Roma che si aggiudicano rispettivamente il terzo e il quinto posto. Dor va Dor con il 14,39%, elegge il capolista Benedetto Alessandro Sermoneta, Isaac Tesciuba, Alessandro Luzon e Raffaele Rubin; e il quarto spetta a Binah is real, con il 10,69%, che vedrà in consiglio il suo presidente Daniela Pavoncello, Daniel Federico Coen e Claudia Fellus. A Ebrei per Roma, in quinta posizione con il 6,24%, ha eletto il capolista Giorgio Heller e Manuela Di Porto. Non ha invece ottenuto sufficienti voti Maghen David, che da questa consiliatura resta esclusa.


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