Cultura
Song Searcher: il docufilm sull’uomo che ha salvato dall’oblio la musica Yiddish in Ucraina

La storia di Moyshe Beregovsky, etnomusicologo ebreo che ha percorso in lungo ed in largo l’Ucraina negli anni Trenta e Quaranta alla ricerca di musica popolare yiddish e canzoni klezmer

Un patrimonio musicale che avrebbe inesorabilmente andato perduto e che invece è stato preservato dallo straordinario lavoro di un ebreo ucraino, Moyshe Beregovsky, un etnomusicologo che ha percorso in lungo ed in largo l’Ucraina negli anni ’30 e ’40 alla ricerca di musica popolare yiddish e canzoni klezmer, utilizzando strumenti di registrazioni di fortuna. È questa la storia svelata da JTA.org.  Una storia che adesso viene ricostruita attraverso le immagini di un film documentario intitolato Song Searcher.

La canzoni e le voci degli interpreti vennero in un primo momento incise su 1.017 cilindri di cera. Il film racconta come questi e altri materiali si trovino alla Biblioteca Nazionale Vernadsky in Ucraina dove sono stati digitalizzati. Un patrimonio prezioso per studiosi e musicisti intenzionati a preservare le radici di una cultura. I cilindri di cera detti anche cilindri fonografici vennero creati da Thomas Edison nel 1877.  La rivoluzionaria invenzione si diffuse velocemente in tutto il mondo e nel successivo ventennio, le registrazioni di musica e gli apparecchi riproduttori divennero un settore commerciale in grande sviluppo. Questi cilindri sono stati il formato principale di distribuzione della musica registrata dal 1880 al 1910.

Il film, realizzato con il contributo dell’oligarca russo Roman Abramovich, come scrive JTA.Org, non perde mai di vista la tragedia dell’Olocausto in Ucraina: “I sopravvissuti che erano bambini durante la guerra raccontano gli orrori delle marce forzate, le sofferenze nei ghetti e il triste destino degli ebrei in Transnistria, che furono risparmiati dai campi di concentramento ma furono affamati e uccisi dagli occupanti tedeschi e rumeni”.

La pellicola mostra anche immagini inedite del massacro di Babyn Yar dove 33 mila ebrei vennero trucidati dai nazisti nel 1941. Dopo le persecuzioni naziste nel destino di Moyshe Beregovsky c’è anche la repressione sovietica. JTA.ORG spiega che “Beregovsky aveva fondato una serie di importanti e legali istituzioni accademiche in Russia e Ucraina: un Gabinetto per la ricerca sulla letteratura, la lingua e il folklore ebraico; l’Archivio per la musica popolare ebraica; il Gabinetto per l’etnografia musicale e la registrazione audio al Conservatorio di Kiev. Aveva ricevuto il dottorato dal Conservatorio di Mosca, con una tesi sulla musica popolare strumentale ebraica”.

Tutte attività sgradite al regime sovietico che lo confinarono in Siberia dove insieme ad altri detenuti fu costretto al lavoro forzato per realizzare una ferrovia.

 


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