E celebra il suo primo decennale al fianco del popolo ucraino
Chi è un giusto? Il termine Giusto è tratto dal passo del Talmud che afferma “chi salva una vita salva il mondo intero” ed è stato applicato per la prima volta in Israele in riferimento ai non ebrei che hanno salvato gli ebrei durante la persecuzione nazista in Europa. Per estensione, poi la parola giusto è stata utilizzata per tutti coloro che nel mondo hanno cercato o cercano di impedire il crimine di genocidio, rompere il muro dell’indifferenza, difendendo i diritti dell’uomo (in primo luogo la dignità umana) nelle situazioni estreme, o che si battono per salvaguardare la verità e la memoria contro i ricorrenti tentativi di negare la realtà delle persecuzioni. Così si legge sul sito di Gariwo che oggi celebra anche il decennale dell’istituzione di questa giornata, con oltre 150 Giardini dei Giusti nati nel mondo e a Milano con un doppio apputamento, al Monte Stela e al Comune di Milano in un convegno con Liliana Segre e i nouvi Giusti.
Ad essere onorate con il titolo, appunto, di Giusti saranno sei figure: Raphael Lemkin, il grande giurista che ha formulato la definizione di genocidio e l’ha imposta al mondo; Henry Morgenthau, l’ambasciatore americano che denunciò il genocidio e aiutò i profughi armeni; Aristides de Sousa Mendes, il console portoghese che aiutò gli ebrei a lasciare la Francia; Evgenija Solomonovna Ginzburg, la testimone che raccontò il suo viaggio nella vertigine del Gulag; Godeliève Mukasarasi, la sopravvissuta al genocidio in Ruanda che collaborò nel processo Akayesu contribuendo alla prima condanna al mondo per genocidio; Ilham Tohti, il “Mandela della Cina” condannato all’ergastolo per la difesa dei diritti degli uiguri.
Durante la cerimonia saranno inoltre consegnate le pergamene in onore dei Giusti segnalati dalla società civile: Achille Castelli, imprenditore comasco che salvò antifascisti ed ebrei nascondendoli in casa propria; il Patriarca Kiril di Bulgaria – Konstantin Markov Konstantinov, che difese gli ebrei contribuendo a impedire la deportazione; Giulia Galletti Stiffoni, che accolse gli ebrei perseguitati nella sua casa. A partecipare: Gérald Mendes, nipote del diplomatico portoghese Sousa Mendes; Godeliève Mukasarasi, Giusta onorata, sopravvissuta al genocidio in Ruanda; Laura Rossi, professoressa associata di letteratura russa presso l’Università degli Studi di Milano e socia di Memorial Italia; Dolkun Isa, presidente del World Uyghur Congress; Christopher London, storico dell’arte e discendente di Henry Morgenthau; Duccio Castelli, nipote di Achille Castelli; Tanya Dimirtova, Console Generale di Bulgaria in Italia; Caterina Stiffoni Berengo Gardin, figlia di Giulia Galletti Stiffoni.
Il tema di quest’anno è: “Prevenire i genocidi e le atrocità di massa. Le storie dei Giusti contro il silenzio e l’indifferenza”. Un tema complesso che riguarda anche la prevenzione dei conflitti attraverso la memoria del bene per porsi al fianco del popolo ucraino. Come spiega il presidente della Fondazione Gabriele Nissim:
“Il decennale della Giornata dei Giusti ci richiama alla responsabilità che ogni essere umano è chiamato ad assumersi nel proprio tempo. L’invasione dell’Ucraina ci costringe drammaticamente a scegliere il nostro comportamento”. Del resto, prosegue Nissim, “senza il coraggio degli uomini giusti di ogni tempo il ‘mai più’ dopo la Shoah rimarrebbe soltanto una parola vuota”.
Ecco perché sono nati i Giardini dei Giusti, luoghi della memoria, tra presente e futuro: è lì che viene proposta la storia dei giusti, modello interessante per farsi giusti nel prossimo futuro: “Attraverso la valorizzazione delle storie dei Giusti di ieri e di oggi si attiva l’opinione pubblica a reagire di fronte alle nuove forme di atrocità di massa”, continua Nissim. “Così ogni individuo può diventare consapevole che con la sua azione personale può sempre fare la differenza in ogni parte del mondo. L’applicazione del nuovo comandamento ‘non commettere più un genocidio’, alla base della dichiarazione della Convenzione delle Nazioni Unite dipende infatti sempre dalla responsabilità morale dei singoli. Senza il coraggio degli uomini giusti di ogni tempo il ‘mai più’ dopo la Shoah rimarrebbe soltanto una parola vuota. È questo il messaggio che i Giardini dei Giusti trasmettono come monito alle istituzioni e alla coscienza degli individui”.
Nel pomeriggio del 3 marzo si potrà anche seguire in streaming il convegno internazionale Mai più genocidi. Il comandamento morale dei Giusti (Sala Alessi del Comune di Milano alle 15.30) con Gabriele Nissim, Liliana Segre, Laura Boldrini, Alice Wairimu Nderitu, special adviser dell’Onu per i genocidi (intervento da remoto); Pietro Kuciukian, console onorario della Repubblica d’Armenia in Italia; Mordecai Paldiel, già direttore del dipartimento dei Giusti di Yad Vashem; Godeliève Mukasarasi, Giusta sopravvissuta al genocidio in Ruanda; Laura Rossi, professoressa associata di letteratura russa presso l’Università degli Studi di Milano e socia di Memorial Italia. Parteciperanno inoltre il Sindaco di Salonicco Athanasios Vritkas, David Saltiel, presidente del Comitato centrale delle Comunità ebraiche in Grecia, e Tsovinar Hambardzumyan, ambasciatrice della Repubblica d’Armenia in Italia.
Gariwo – Fondata nel 1999 da Gabriele Nissim, Pietro Kuciukian, Ulianova Radice e Anna Maria Samuelli, Gariwo si occupa della divulgazione delle storie dei Giusti e della memoria del bene attraverso percorsi didattici, iniziative editoriali e incontri pubblici. Nel 2003 è stato inaugurato il primo Giardino dei Giusti di tutto il mondo sul Monte Stella di Milano, gestito da Gariwo assieme al Comune. Oggi i Giardini dei Giusti sono oltre 150 in tutto il mondo.